Delrio a Brescia su Tav e autostrada Valtrompia

Il ministro in città ha percorso il viaggio prova sulla linea alta velocità da Treviglio. Nel pomeriggio in Aib. Presidi di protesta di Cgil e "si metrobus".

(red.) E’ il giorno della verità per le infrastrutture a Brescia e in provincia. Lunedì 17 ottobre è arrivato il ministro competente Graziano Delrio che prima ha testato l’alta velocità sulla tratta Treviglio-Brescia, da inaugurare il 10 dicembre con il premier Matteo Renzi. Poi al Broletto, sede della Provincia, per trattare vari nodi legati alle opere, dalla tav all’autostrada della Valtrompia. E proprio della seconda infrastruttura parlerà alle 17 nell’intervento previsto all’assemblea dell’Associazione Industriale Bresciana convocata, per l’occasione, alla Beretta di Gardone. Alle assise parteciperanno, oltre al presidente degli industriali Marco Bonometti, anche quello di Confindustria Vincenzo Boccia e l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini.
Potrebbe essere una data storica per la Valtrompia, perché il ministro potrebbe dare l’annuncio sull’apertura dei cantieri del raccordo autostradale. Ma non sarà importante solo quello che succede all’interno, bensì anche all’esterno. Dalle 14,30 il comitato a favore della metropolitana e contro l’autostrada terrà un presidio di protesta. E ci sarà anche la Fiom Cgil che ha affidato a una nota il motivo della manifestazione. “Dalle 15 alle 18, in concomitanza con l’assemblea generale, la Fiom Cgil di Brescia ha indetto un presidio. Con la nostra presenza intendiamo rappresentare le molte situazioni di criticità, sia di carattere sindacale, sia di carattere generale, aperte nel paese e che coinvolgono molti lavoratori, anche nella nostra provincia – si legge.- In particolare, la nostra categoria è impegnata nel rinnovo del contratto nazionale, sia nell’Industria, con Federmeccanica, sia nella Piccola Industria con Unionmeccanica, è impegnata in molte situazioni di crisi occupazionali e produttive e con le confederazioni nella discussione sulla Legge di Stabilità.
Con il grande tema che riguarda le pensioni e la previdenza in generale, così come gli altri settori che da molto tempo sono colpiti dagli interventi del Governo, quali Sanità e Scuola in termini di tagli di bilancio, che inevitabilmente ricadono sui lavoratori e sui cittadini. Gli interventi che il Governo ha adottato hanno tolto tutele e diritti, sia per quanto riguarda le modifiche allo Statuto dei Lavoratori, sia per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, facendo venire meno gli strumenti di tutela con la crisi ancora aperta, nello stesso tempo ha fornito alle imprese strumenti e cospicue risorse pubbliche. Le trattative aperte per i rinnovi dei contratti nazionali del settore metalmeccanico, che unitariamente stiamo affrontando, hanno come obiettivo la tutela del contratto nazionale come strumento unificante dei lavoratori sotto il profilo economico e normativo, diversamente da quanto pensa il Governo impegnato viceversa a spostare risorse e attenzioni non a caso sui contratti aziendali.
La vicenda della discussione sulle pensioni è emblematica di come si affrontano i problemi del paese, si interviene con strumenti finanziari, quali la cosi detta Ape, anziché intervenire sull’età contributiva, innalzata in più occasioni, si parla di lavoratori precoci, dividendo però gli eventuali benefici e dividendo in questo modo i lavoratori coinvolti. Si deve intervenire anche sugli ammortizzatori sociali, i decreti del Governo hanno diminuito le durate e le coperture economiche, esponendo i lavoratori e anche le imprese, mentre la crisi mantiene i suoi effetti negativi sull’occupazione e sulla produzione, pur essendoci anche nella nostra provincia alcune situazioni in miglioramento. Chiediamo al Governo e a Confindustria, per quanto di loro competenza – si chiude la nota – di farsi carico delle situazioni aperte e di dare risposte ai lavoratori e ai cittadini, uscendo da una logica che da tempo sta andando in direzione opposta”.

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