Valtrompia, si esulta per ok ad autostrada

Dal sindaco di Concesio all'assessore Parolini e agli industriali, tutti contenti per lo sblocco dei fondi all'opera attesa da anni. Lavori nel 2017?

(red.) Non si è esaurito in poche ore il coro di commenti dopo la notizia dello sblocco dei 258 milioni di euro di Serenissima per realizzare il raccordo autostradale della Valtrompia, nel bresciano. Il Cipe (comitato interministeriale programmazione economica) ha dato il via libera e quindi le risorse possono passare all’Anas che potrà aggiudicare i lavori all’Ics del gruppo Salini. L’opera è attesa da decenni per chi la considera fondamentale, mentre altri la reputano inutile dopo l’esodo di diverse imprese. La maggior parte della valle, però, dagli amministratori agli imprenditori, esulta per i nuovi sviluppi.
Il tratto da realizzare, di circa 7 chilometri, sarà da Sarezzo a Concesio con la sistemazione dello svincolo per Lumezzane e il collegamento verso Ospitaletto. Il sindaco del paese che vedrà il tratto finale della Valtrompia, Stefano Retali, parla di una “svolta per un’opera di cui si parla da troppo tempo”. I lavori potrebbero iniziare già in autunno o al massimo all’inizio del 2017 e il primo cittadino ha aggiunto di voler verificare che il cantiere sia sostenibile. Sulla stessa linea anche l’assessore lombardo al Turismo Mauro Parolini che aveva seguito la vicenda quando rivestiva l’incarico ai Lavori pubblici in Provincia.
L’assessore ritiene che l’autostrada serva ancora perché “ogni giorno si muovono 40 mila veicoli” sulla sp 345, la seconda arteria più percorsa nel bresciano. Parolini spera che i cantieri possano avviarsi a breve, ma chiede anche di valutare il nuovo collegamento da Concesio fino alla frazione di Stocchetta. Tra i più contenti ci sono gli industriali che confermano come il raccordo possa dare più fiducia al territorio. Dall’Associazione Industriale Bresciana dicono che, nonostante molte aziende abbiano delocalizzato e non torneranno più, altre si stanno allargando e c’è chi vorrebbe trasformare i propri opifici rimasti vuoti. In valle, a questo punto, si attendono solo le ruspe.

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