Tav, il fronte dei “no” in Parlamento

Giovedì un incontro tra i deputati e una delegazione di imprese, associazioni ed enti locali interessati dal progetto dell’alta velocità Brescia- Verona.

tav-3(red.) Presso l’aula della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, giovedì 18 dicembre, si è svolto un incontro tra i parlamentari e una delegazione di imprese, associazioni ed enti locali interessati dall’attuale progetto dell’alta velocità Brescia- Verona. I referenti del settore alberghiero e vitivinicolo del Garda, Legambiente e Slow Food e gli amministratori comunali di Peschiera hanno proposto lo stralcio dell’attuale progetto e presentato un’alternativa che mira al potenziamento e miglioramento dell’offerta sul tratto esistente.
Presente al dibattito il deputato bresciano Ferdinando Alberti M5S, firmatario di una recente interrogazione in cui suggeriva di rivedere il progetto al fine di tutelare il territorio, anche riqualificando le linee ferroviarie esistenti.
“Il Movimento 5 Stelle è l’unico ad aver proposto e votato un emendamento al decreto “sblocca Italia” per la soppressione del finanziamento di una tranche dell’opera”, ha sottolineato Alberti.
Dopo che nei mesi scorsi ristagnava l’impressione di una una sostanziale accondiscendenza al progetto da parte di alcuni sindaci ed amministratori locali, nell’incontro di giovedì i referenti intervenuti hanno espresso numerose perplessità su di un’opera che rischia di annullare la produzione dei vigneti “Lugana” (250 ettari di vigneto eliminati in soli 9 km di tracciato), un’opera non correlata alle esigenze del territorio, “basata su studi ormai preistorici per quanto riguarda il traffico ferroviario e le esigenze dell’aeroporto di Montichiari, un piccolo aeroporto, il terzo in un raggio di 300 km collegato dall’AV, (fatto che non ha eguali in Europa). Basterebbero piccoli interventi migliorativi ai collegamenti esistenti con le città capoluogo- è stato sottolinetao nel corso del vertice romanao- per garantire un servizio degno delle grandi capitali europee”.
“Quest’opera- prosegue la nota relativa all’incontro- non tiene in dovuta considerazione gli indici infrastrutturali, le esigenze dei pendolari (3 milioni ogni giorno contro i soli 70 mila utenti delle “frecce”) e dei turisti che usufruiscono delle linee locali (22 milioni le presenze turistiche in tutta l’area gardesana); per non parlare dei costi (circa 6 miliardi di euro per 20 minuti di tempi di percorrenza risparmiati fra Milano e Venezia) e dell’impatto ambientale (attraverserebbe un’area di discariche note e non note, rischiando di creare nuovi danni ambientali oltre che scompensi economici)”.
“Non ultimo- è stato rimarcato- verrebbe devastata la vocazione agricola del territorio, dove è conservato l’Aratro più antico del mondo (il museo civico archeologico di Desenzano conserva un aratro pressochécompleto risalente agli inizi dell’età del Bronzo ­2000 a.C. ­ considerato il più antico reperto del genere al mondo)”. Queste alcune delle criticità emerse nel dibattito.
“Crediamo- ha concluso Alberti- sia necessario intraprendere un percorso politico condiviso per la riscrittura del progetto in un’ottica di mobilità e turismo sostenibile che tenga in dovuta considerazione le necessità territoriali”.

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