Tav Brescia, chiesta audizione alla Camera

Lo hanno proposto alcune associazioni, sulla scorta di uno studio indipendente che paragana i costi dell'opera con la Tav Usa.

no tav palline brescia(red.) Consorzio del Lugana, Coldiretti e Confagricoltura Brescia, i comuni di Castiglione delle Stiviere, di Peschiera del Garda con la Provincia di Mantova e Legambiente Lombardia e Veneto hanno chiesto una audizione alla VIII commissione della Camera Ambiente e infrastrutture.
Le Associazioni professionali, ambientaliste e gli enti locali, spiega una nota, intendono far avviare alla commissione parlamentare una riflessione a tutto campo. Un bilancio nazionale sull’Alta Velocità, alla luce dell’esperienza mondiale si renderebbe necessario. A riferimento viene preso un recente studio dal titolo “L’alta velocità ferroviaria in Europa e in Asia: lezioni per gli Stati Uniti.”, realizzato da una fondazione indipendente. Lo studio è tradotto e commentato  da Renato Pugno, esperto di valutazioni economiche e finanziarie. Dopo aver esaminato le prospettive che avrebbe l’Alta Velocità negli Usa, lo studio fa un esame dei costi dell’Alta Velocità nel Mondo.
Considerando le realtà mondiali, il confronto dei costi tiene conto di diversi fattori: morfologia e idrogeologia del territorio, geologia dei terreni, bonifiche, standar tecnici e le mitigazioni degli impatti prodotti. Dalla tabella prodotta, emerge che i costi della rete Alta Velocità in Italia hanno valori medi attorno ai 38 milioni di euro a Km, contro una media del mondo di 17 milioni a km, valori assolutamente anomali e patologici del nostro paese. Anche i costi di esercizio dell’Alta Velocità in Italia sono i piu’ tra tutti i Paese confrontati d’Europa e dell’Asia. Le tariffe per gli utenti praticate sulla rete italiana di AV costituiscono un’altro elemento di elevato finanziamento pubblico essendo le piu’ basse in vigore.
“In sintesi”, spiega la nota, “risulta che la rete AV in Italia ha i maggiori costi d’investimento e di esercizio del mondo e, per contro, ha tariffe nettamente inferiori all’area mondiale allargando il delta del finanziamento pubblico. Appare evidente la necessità di una valutazione oggettiva sulla continuazione del progetto di Alta Velocità italiana e delle opere pubbliche dal punto di vista economico-finanziario. La prosecuzione dell’Alta Velocità da Brescia a Verona necessità un aggiornamento per rendere il progetto economicamente sostenibile, con fermate in poli importanti come quello di Brescia e del lago di Garda. Emerge dallo studio che la sostenibilità economica si raggiunge per tratte lunghe (320-800 km) e che per giustificare la AV sono necessari poli con una presenza di popolazione elevata e concentrata. Ecco perchè il tracciato che evita Brescia e il lago di Garda è inadatto e perdente. Se la sostenibilità si raggiunge con 55-62 treni al giorno e non i 18 come quelli previsti sul tracciato approvato dal Cipe c’è qualcosa da rivedere. Questa tratta, se rimane questo tracciato, non contribuisce alla crescita del PIL ma rischia di essere solo una redistribuzione negativa del reddito a favore degli utenti di AV. Sono queste alcune riflessioni che verranno portate ai membri della 8 commissione”.

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