Tav Brescia, i “paletti” di Parolini

L'assessore Parolini punta a tutelare i comuni storici e le aree di pregio agricolo dallaferrovia. Come? "Riducendo l'impatto dell'Alta Velocità".

(red.) “Ridurre l’impatto della Tav sul territorio e in particolare sui comuni turistici, collocare impianti, strutture amministrative e di servizi complementari fuori dall’aree più sensibili dal punto di vista paesaggistico, agricolo e storico come, ad esempio, il sito di Lavagnone, garantire la fruibilità visiva dei beni architettonici, realizzare studi sulle possibili interferenze sulle falde, gestire i cantieri in modo da minimizzare il tempo di occupazione dei terreni, realizzare opere a verde volte a valorizzare il tracciato, garantire il consolidamento dei pendii e il contenimento dell’inquinamento acustico”.
Sono queste le principali osservazioni in tema di turismo di Mauro Parolini, Assessore al Commercio di Regione Lombardia, contenute nel documento che il Pirellone invierà al Ministero dei Trasporti in merito al lotto funzionale Brescia-Verona della Tav. Secondo Parolini “la realizzazione dell’opera, in continuità con il tracciato complessivo nella parte italiana e in affiancamento alle infrastrutture esistenti, consentirà al Nord d’Italia di avere un collegamento efficiente con l’Europa e permetterà di ridurre i tempi di spostamento in una delle aree turistiche più importanti del Paese”.
“Tuttavia”, ha spiegato”, il territorio interessato dall’intervento si configura come un ambito di eccellenza turistica in grado di offrire cultura, enogastronomia, benessere, in un contesto naturale unico ricco di elementi culturali, storici e architettonici di grande pregio. E per questo non possiamo permetterci che i benefici derivanti della TAV risultino annullati dai possibili impatti negativi nelle sua realizzazione”. “Il progetto definitivo presentato lo scorso ottobre interessa 21 Comuni della zona a sud di Brescia. Di questi, 8 sono stati riconosciuti da Regione Lombardia come Comuni a valenza turistica. A tal proposito”, ha aggiunto Parolini, “sarà indispensabile un costante confronto con le Istituzioni locali e la cittadinanza interessata al fine di conseguire la massima condivisione sulle scelte da attuare”.
L’esponente della Giunta Maroni ha infine posto l’attenzione sulla necessità di “tutelare alcuni ambiti più specifici come il sito palafittico di Lavagnone, già minacciato da una localizzazione di un cantiere prevista troppo a ridosso dell’aera tutelata dall’Unesco” e sottolineato inoltre l’esigenza di “proteggere la produzione viticola e olivicola, che nel D.O.C. del Lugana e alla D.O.P. dell’olio extra vergine di oliva del Garda Bresciano trovano la massima eccellenza ed esprimono un legame intrinseco e concreto con il proprio territorio”.

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