Nibiru Planet: avanti adagio, quasi indietro?

Ritardi nell'avvio dei lavori per il polo tecnologico di via Caprera. Rimpallo di responsabilità tra Micromegas e Immobiliare Fiera.

(red.) Avanti adagio, quasi indietro? Il dubbio riguarda la nascita di Nibiru Planet, il primo parco tecnologico d’Italia che dovrebbe sorgere nell’ex padiglione fieristico di via Caprera a Brescia.
Dopo la pubblicizzata “venuta al mondo” della infrastruttura, i passi concreti verso la realizzazione dell’opera sono infatti ancora tutti fermi. A concorrere a questo stand-by diversi fattori, non trascurabili, come l’avvicendamento ai vertici della Camera di Commercio (con la fuoriuscita di Franco Bettoni) e il “gelo” calato nei rapporti fra Micromegas (società incaricata del progetto) e il socio finanziatore Ubi Banca dopo la infruttuosa ricerca di un terzo investitore in grado di finanziare il polo tecnologico, per una quota pari al 18%, ancora da coprire.
Non solo: come riferisce Il Corriere della Sera,  Gesi, l’azienda che si occupa della manutenzione ordinaria dell’immobile e dei servizi di via Caprera, non avrebbe ancora ricevuto un incarico ufficiale per il via libera ai lavori per l’adeguamento energetico e strutturale del padiglione. Si tratta di una cifra da 750 mila euro, da ripagare in dieci anni scontando il canone d’affitto.
Intanto il ritardo sulla cantierizzazione del progetto ammonta a 15 giorni, mentre ne mancano solamente 195 alla conclusione (sulla carta) degli interventi, prima di Expo 2015.
L’amministratore delegato di Micromegas, Erminio Fragassa, ha spiegato che le tempistiche si sono allungate per questioni legate ad adempimenti burocratici, vincolati anche alla mancanza di una normativa specifica sulla trasformazione di un ente Fiera in un parco.
Per quanto riguarda poi il blocco degli interventi tecnologici sullo stabile (di proprietà di Immobiliare Fiera) il problema è legato alla mancata concessione della gestione a Micromegas: finchè non ci sarà quetso passaggio di consegne, Gesi non potrà iniziare i lavori. Questo secondo Fragassa, mentre Carlo Massoletti, presidente di Immobiliare, ha ribaltato la situazione, addossando a Micromegas la responsabilità dei ritardi.
Ma nella vicenda si inserisce anche la Loggia, coinvolta sullo scambio fra palazzetto e oneri di urbanizzazione. L’assessore all’Urbanistica del Comune, Michela Tiboni, ha riferito al quotidiano di via Solferino di non avere avuto  alcuna richiesta sull’attività di Nibiru Planet sui lavori all’interno dell’immobile.
Insomma, di chi è la colpa del ritardo per il polo tecnologico? Di tutti e nessuno. Nibiru Planet aprirà prima di Expo? Staremo a vedere. La strada appare ancora in salita.

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