Con la metro, Brescia da guinness

A poche ore dall'inaugurazione, il Pd ne riafferma la paternità politica. Giorgio Schiffer: "Saremo la città più piccola con un'opera simile".

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(p.f.) “Da sabato, Brescia entra nel guinness dei primati: sarà la città più piccola ad avere una metropolitana leggera automatica”.
Così Giorgio Schiffer, uno dei padri della metropolitana, già presidente di Brescia Trasporti, commenta l’avvio dell’opera. A 24 ore dall’inaugurazione, il Partito Democratico ha voluto riaffermare la paternità politica, dando spazio a due protagonisti, Schiffer appunto, e Paolo Corsini. “Il sindaco Paroli”, ha commentato Emilio Del Bono, capogruppo il Loggia e candidato alle amministrative del 2013 per i democratici, “avrebbe dovuto e dovrà comportarsi da sindaco della città, e non usare la metropolitana come occasione partigiana, ma unire la città davanti a un’infrastruttura che è di tutti e che cambierà Brescia”. Del Bono critica, in particolare, l’enfasi del vicesindaco Rolfi che ha annunciato l’avvio della metro mutuando dal neoeletto presidente della Lombardia, Roberto Maroni, l’espressione “missione compiuta”.
“Far partire la metro”, ha sottolineato Del Bono, “non era la sua missione, visto che proprio la sua parte politica era contraria all’opera”.  Sabato 2 marzo sarà una giornata di festa, ma dopo ci saranno da risolvere molti nodi, in primis il debito da pagare. “Per questo”, ha proseguito Del Bono, “si deve lavorare per integrare trasporto su gomma e su ferro, in modo da riportare il costo del Tpl da 27 a 21 milioni. Inoltre, bisogna ottenere dalla Regione un rimborso chilometrico almeno pari a quello di Milano, che è di 12 euro al km, e non accontentarsi dell’attuale 1,6. Infine, bisogna parlare della metropolitana in termini positivi e non perseguire politiche che sono contrarie al buon funzionamento, come il parcheggio sotto il castello”.
Fondamentale, poi, investire nei parcheggi, per realizzare i 5mila originari e non fermarsi ai 1500 previsti attualmente: i parcheggi scambiatori, infatti, contribuirebbero a fermare almeno un 5% delle 190mila auto che entrano ogni giorno in città, garantendo un buon successo della metropolitana. Anche perché, secondo Schiffer, la nuova infrastruttura può portare alla città una redditività sociale stimabile attorno ai 250milioni di euro in 30 anni. Una cifra che deriva fa una minore incidentalità, minor traffico per le strade, minor inquinamento, con un conseguente aumento della qualità della vita. Da Corsini, poi, il ringraziamento per tutti coloro che hanno lavorato al progetto, in quasi vent’anni. “Brescia inaugura la più grande opera pubblica della sua storia.
Vivrò la giornata di inaugurazione”, ha commentato Corsini, che è stato invitato da Paroli a parlare durante l’inaugurazione, “con un senso di appagamento, per l’impegno profuso in questi anni, e di ringraziameno per chi ci ha lavorato”. Tre le tappe memoriabili: il congresso sull’urbanistica del 1995, quando, presente il sindaco Martinazzoli, si parlò per la prima volta di metro in termini di opera strategica; il consiglio comunale del 2002, quando si approvò il progetto; il 2004, quando fu approvata la variante per le stazioni. “Il disegno complessivo”, ha continuato, “non significa la mortificazione della mobilità privata. Con la metropolitana ci sposteremo più velocemente, riducendo il traffico. Il prolungamento? Non deve essere ritenuto come ostativo all sviluppo della metro in città”.
Secondo Corsini, la metro inciderà sui costumi e i modi di vita dei bresciani, che saranno più vicini allo stile europeo. “Un pensiero”, ha concluso, “va poi ai due operai morti nei cantieri, Rizza, di Capodiponte, e Sparzi, di Collio. Grazie, infine, ai colleghi di partito, che hanno difeso in Loggia il senso della metropolitana”. “A proposito di questo”, ha sottolineato Fabio Capra, “fino all’ultimo consiglio comunale il centrodestra ha usato parole di paura parlando della metro. Credo che, invece, la metro farà presa sui cittadini e si ripagherà: non si dovrà penare per pagare il debito”.

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