Sellero-Cedegolo, in auto sulla pista ciclopedonale

Il consigliere Severino Damiolini ha realizzato un video per dimostrare che l'opera non è sicura per pedoni e ciclisti. In totale è costata 511mila euro. "Spesi male".

(red.) La pista ciclopedonale tra Sellero e Cedegolo? Si può fare in auto: pericolosa per ciclisti e pedoni.
La denuncia arriva da Severino Damiolini, consigliere comunale del gruppo consigliare “Tempi nuovi” di Sellero, che ha prodotto anche un video  (http://youtu.be/aTaG5OkYLXY)  percorrendo in macchina (andata e ritorno) la nuova pista. Un’opera di 3,5km, che collega le stazioni di Sellero e Cedegolo e che è costata 511.559 euro, di cui 408.736 di contributo da Regione Lombardia e 102.823 di mutuo acceso dal comune di Sellero.
“Secondo la definizione del Codice della strada”, ha notato Damiolini, “una pista ciclabile dovrebbe essere un percorso protetto o comunque riservato alle biciclette, dove il traffico motorizzato è escluso in quanto lo scopo di tali percorsi è separare il traffico ciclabile da quello motorizzato e da quello pedonale per migliorare la sicurezza stradale e facilitare lo scorrimento dei veicoli”. In alcuni casi, come in quello di Sellero, lo stesso  percorso può essere condiviso tra ciclisti e pedoni, da cui la definizione di ciclopedonale.
“Come si può ben vedere dal filmato la strada in questione non corrisponde a questi requisiti essendo percorribile per almeno il 99% in automobile. In pratica l’amministrazione comunale si è limitata ad allargare (con il contributo oneroso di alcuni privati) il tratto di via Plana (circa 400 metri), ad asfaltare alcuni tratti della preesistente strada di collegamento tra Sellero e Cedegolo e a dipingere per terra alcune biciclette che dovrebbero fare di una strada percorsa giornalmente da numerose automobili, una ciclopedonale”.
A questo punto, secondo Damilioni, sorge anche il dubbio che i soldi siano stati spesi male. “Il costo sostenuto pare oggettivamente elevato se rapportato alle opere per non realizzare una pista  ciclopedonale”.


            
            
           
        

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