Made in Italy, I 75 anni di Far Fabbrica Artigianale Reti

(red.) Vicini a chi lavora ogni giorno nei cantieri, a fianco di grandi e piccini nello sport e nel divertimento, ma anche chiamati a ricostruire dove prima c’erano solo macerie, quelle del Ponte Morandi, e a sognare in grande insieme agli Azzurri della Nazionale di calcio o di pallavolo.
FAR, Fabbrica Artigianale Reti, eccellenza del Made in Italy specializzata nella produzione e nella vendita di reti in fibra sintetica, festeggia quest’anno il traguardo dei 75 anni di attività e guarda al futuro.
Fondata nel 1946 da una felice intuizione di Battista Ribola, oggi esporta in più di 40 paesi al mondo: in particolare in Europa, Stati Uniti e Nord Africa. Ogni anno dai cancelli del retificio FAR escono qualcosa come 500mila kilogrammi di filato grazie al lavoro dei 37 dipendenti (tra cui i 7 soci: la seconda e la terza generazione della famiglia) e dei 40 tra telai, orditoi e macchine da cucire ad alto contenuto tecnologico. Dalle reti in cotone tessute a mano che si usavano a metà degli anni ‘40 si è passati negli anni all’adozione di filati sintetici (Nylon, poliestere, poliammide e polietilene) che aumentano le performance di resistenza dei prodotti, la qualità e anche la loro durata. L’anno 2020 nonostante la pandemia che ha sconvolto il mondo si è chiuso con un fatturato di 6 milioni di euro e per il 2021 le previsioni parlano di una crescita per oltre un milione di euro.

 

Una storia, quella della FAR, fatta di duro lavoro «avevo 8 anni quando ho iniziato a lavorare le reti quando tornavo a casa da scuola – spiega Giuseppina Ribola, secondogenita di Battista e socia fondatrice insieme alla sorella Franca e ai fratelli Mario e Luigi – in cui si uniscono tradizione e innovazione, produzione industriale e artigianale (ancora oggi, come in una moderna sartoria, la fase di cucitura viene realizzata a mano con le macchine da cucire), tanto da trasformare una piccola impresa famigliare nata per soddisfare le esigenze dei pescatori del lago in un’impresa moderna con lo sguardo rivolto al mondo e al futuro. In cui però i valori profondi sono quelli di sempre: la cura del cliente e dei dipendenti e la ricerca della qualità per proteggere il lavoro e le passioni delle persone, come recita il nuovo slogan dell’azienda: «Stay Safe, Play Safe, Be FAR».
«Il 2021 è stato per noi un anno di grande crescita sia in Italia che all’estero – racconta Mario Ribola, amministratore unico di FAR, che di anni ne ha quanti l’azienda («quando sono nato mio papà Battista era a Brescia in Camera di Commercio a registrare l’impresa») – passione e competenza ci hanno portato dei grandi risultati. Abbiamo scritto nuove regole per la sicurezza, collaborando con i più prestigiosi enti di certificazione nazionale, abbiamo adottato (aggiungendole a quelle già esistenti) delle soluzioni eco-compatibili nei nostri processi produttivi e abbiamo pensato e realizzato tantissime novità di prodotto. Cosa ci riserva il futuro è difficile dirlo, ma proviamo ad immaginarlo e a costruirlo a modo nostro. Da qualche mese abbiamo avviato lo studio di fattibilità di una nuova area logistica per lo stoccaggio di materie prime e prodotti finiti, che dovrebbe sorgere di fianco all’attuale sede centrale (nel cuore della Franciacorta, 8.000 metri quadrati tra produzione, uffici, magazzini e area test e certificazioni)».

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