Recovery Tools, alla Cattolica “Pensieri e strategie per il post-covid”

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(red.) Giovedì 18 marzo, ore 17.30 – Appuntamento con l’incontro che analizzerà il terzo shock mondiale che ha sconvolto le economie negli ultimi vent’anni e ha messo in discussione il capitalismo. Una riflessione sugli strumenti necessari per una ripartenza in grado di assorbire l’impatto e rilanciare nel futuro. La conferenza si terrà in modalità webinar si piattaforma Teams. Info e iscrizioni, scrivendo a formazione.permanente-bs@unicatt.it

Lo shock globale che per la terza volta negli ultimi vent’anni ha sconvolto le economie mondiali ha messo in discussione lo stato del capitalismo sia a livello internazionale, sia a livello locale.

Ma uscire dal tunnel non è solo questione di soldi (fund), o di progetti (plan), bensì anche di strumenti (tools) con i quali operare in concreto, coinvolgendo singoli e comunità, imprese e associazioni, enti e istituzioni: una vasta gamma di corpi intermedi di cui Brescia è veramente ricca. Alla società civile e religiosa, dunque, il compito di tornare ad essere protagonista, mettendo in campo ogni modalità possibile di valorizzazione delle virtù storiche e prospettiche del nostro territorio.

Una riflessione sugli strumenti necessari alla ripartenza sarà condotta nel webinar “Recovery Tools. Pensieri e strategie per il post-covid”, ideato e promosso dal Dipartimento di Scienze storiche e filosofiche in collaborazione con l’Osservatorio per il territorio: impresa, formazione, internazionalizzazione – OPTER dell’Università Cattolica di Brescia.

Riflettori puntati sulle imprese manifatturiere, di cui verranno analizzate le capacità di resilienza, tenendo conto di come la provincia bresciana sia l’unica ad avere raggiunto un valore industriale di oltre 10 miliardi di euro, un primato deve essere conservato anche e soprattutto per le ricadute occupazionali.

Del turismo si tratterà partendo dalla considerazione di come l’Italia possa vantare un patrimonio artistico e naturale con pochi eguali al mondo (54 dei 1.092 siti Unesco: è il primo per luoghi riconosciuti come patrimonio dell’umanità). La domanda turistica si sta caratterizzando per una progressiva ibridazione, con la presenza – anche all’interno dello stesso viaggio – di motivazioni molteplici. Brescia deve riflettere attentamente sugli strumenti a disposizione, compresa la Vittoria Alata e il forte richiamo che questo recupero potrà generare.

Il post-Covid ha inoltre costretto a ripensare ai modi di abitare il territorio, ragionando sulle dinamiche demografiche che caratterizzano il contesto nazionale e locale.

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