Delitto di Cologne, gli indizi che incastrano il meccanico

Davide Cristiano Mossali, il 53enne arrestato per l'omicidio del kosovaro 40enne trovato carbonizzato nel bagagliaio dell'auto, si difende dalle accuse, ma, secondo gli inquirenti, sussisterebbero elementi che portano direttamente alla sua persona.

Cologne. Come sono arrivati gli inquirenti ad individuare in Davide Cristiano Mossali, meccanico 53enne di Palazzolo, incensurato, il presunto killer di Nexhat Rama, il 40enne kosovaro trovato morto in un’auto data alle fiamme nelle campagne di Cologne (Brescia)?
L’uomo, dal momento dell’arresto, si è sempre difeso affermando di essere estraneo al delitto: ha detto di conoscere la vittima, ma di non avere ucciso Rama, fornendo anche un alibi per il giorno e l’ora dell’ omicidio: alibi che, però, sarebbe smentito dalla moglie e dal figlio i quali avrebbero dichiarato che l’uomo non era a casa a pranzare, come invece messo a verbale dall’indagato.

Per gli inquirenti Mossali avrebbe attirato Rama nella sua officina, dando anche una giornata libera ai propri dipendenti, così da non avere testimoni, quindi gli avrebbe sparato più di un colpo (anche se l’autopsia ha rilevato un solo foro di proiettile, stante le condizioni del corpo, quasi completamente carbonizzato), lo avrebbe quindi caricato sulla vettura con cui il kosovaro si era presentato, una Range Rover intestato al fratello della vittima e, viaggiando per le strade secondarie della Franciacorta dove sapeva che non ci sono videocamere, lo avrebbe trasportato in una zona appartata nei campi, dove avrebbe quindi dato alle fiamme l’automobile con all’interno il corpo del 40enne.

Ci sarebbero poi messaggi, telefonate e videoregistrazioni che la procura ritiene indizi comprovanti la responsabilità del meccanico per la morte del kosovaro, pregiudicato per reati di diversa natura e che da qualche tempo viveva a Capriolo, con il quale Mossali intratteneva rapporti nella compravendita di auto usate e con cui avrebbe contratto un debito di 30mila euro, poi forse salito con interessi usurai applicati dallo straniero. Per liberarsi delle richieste di restituzione dei soldi, secondo la Procura, il 53enne avrebbe ordito l’agguato al creditore.

Restano tuttavia alcuni punti da chiarire, in primis quale e dove sia l’arma utilizzata nel delitto. In secondo luogo, se il meccanico era alla guida del Range Rover poi dato alle fiamme, come ha fatto a rientrare a casa? C’era qualcuno che gli ha dato un passaggio dopo il rogo dell’auto? E, se sì, era a conoscenza di quanto accaduto poco prima?
L’indagato, tradotto in carcere, è in attesa dell’interrogatorio di garanzia, nel quale, come è probabile, si avvarrà della facoltà di non rispondere.

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