Omicidio Carol, Fontana dal gip per la convalida arresto

Il 43enne bancario milanese, reo confesso del delitto della 26enne Carol Maltesi, comparirà mercoledì mattina davanti al gip. E' accusato di omicidio aggravato, distruzione ed occultamento di cadavere.

(red.) Comparirà mercoledì mattina davanti al Gip di Brescia per l’interrogatorio di convalida del fermo Davide Fontana il 43enne bancario milanese accusato dell’omicidio di Carol Maltesi, la 26enne modella e attrice hard uccisa e fatta a pezzi e poi gettata in un dirupo a Borno, in Valcamonica.
L’uomo, che ha confessato il delitto, che sarebbe avvenuto tra il 10 e 11 gennaio scorso al culmine di un gioco erotico, è detenuto a Canton Mombello dalla serata di domenica, quando, dopo essersi presentato spontaneamente per rilasciare alcune informazioni sull’amica scomparsa, è caduto in diverse contraddizioni, fino a che non ha rivelato di essere l’autore dell’efferato assassinio.

charlotte angie carol maltesi

E’ accusato di omicidio aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.
Il fascicolo sull’efferato fatto di sangue verrà probabilmente trasferito alla Procura competente territorialmente. Il delitto, infatti, in base al racconto dell’uomo, vicino di casa della 26enne, sarebbe avvenuto nell’appartamento della ragazza, a Rescaldina, nel milanese, mentre solo la fase finale dell’azione delittuosa, l’occultamento, nel bresciano, a Paline di Borno.
L’uomo, nell’interrogatorio, ha spiegato le fasi in cui sarebbe maturato l’omicidio: con Carol, astro nascente del mondo dell’hard con il nome d’arte di Charlotte Angie, stava girando alcuni filmati erotici, quando, afferrato un martello utilizzato per girare alcune scene, avrebbe iniziato a colpire ripetutamente la ragazza alla testa, tramortendola. Quindi le avrebbe reciso la gola e una volta deceduta, nei giorni successivi, si sarebbe dedicato allo smembramento del corpo, tagliato in 15 parti, cercando anche di cancellare il volto della ragazza ed i suoi tatuaggi, così da non renderla riconoscibile.

Avrebbe quindi acquistato un congelatore, posto nell’appartamento della giovane, per conservarne i resti, fino a che, circa due mesi dopo l’omicidio, se ne sarebbe liberato scaricandoli in un dirupo a Borno.
E proprio i tatuaggi sono stati la chiave di volta per risalire all’identità della vittima, di cui non si avevano più notizie da settimane.
Fondamentale il contributo apportato dal direttore di Brescianews.it, Andrea Tortelli che, seguendo una pista suggerita da un utente dei siti erotici su cui Charlotte Angie pubblicava foto e video, ha notato la corrispondenza dei tatoo della pornodiva con quelli indicati dagli inquirenti bresciani, riferendo la coincidenza al giornalista bresciano che, procuratosi il numero di cellulare della ragazza, ha cercato di contattarla. A rispondere ai suoi messaggi era però Fontana che, in questi mesi, si era “sostituito” a Carol sui social e nel mondo web, cercando così di depistare le indagini.

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