Palazzolo, nulla osta per la sepoltura del nomade
Effettuata venerdì mattina l'autopsia sul corpo di Fabio Caari, ritrovato morto lunedì nella roggia Fusia e di cui erano stati bloccati i funerali. I risultati tra una decina di giorni.
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(red.) Nulla osta per la sepoltura di Fabio Caari, il 49enne nomade rinvenuto morto lunedì mattina nella acque gelide della roggia Fusia a Palazzolo sull’Oglio, nel Bresciano.
I familiari, il figlio Beniamino e la compagna Marianna, avevano chiesto alla Procura, tramite il proprio legale, di approfondire le circostanze del decesso del proprio congiunto, non credendo alla tragica fatalità.
Il pm, dopo avere bloccato i funerali dell’uomo, che erano in programma giovedì pomeriggio, ha disposto l’esame autoptico, effettuato venerdì mattina, e quindi autorizzato il nulla osta per la sepoltura. I risultati dell’esame saranno disponibili tra una decina di giorni, ma, intanto, i familiari potranno fissare una nuova data per i funerali.
La richiesta di approfondire le cause della morte è stata avanzata in considerazione del fatto che gli effetti personali dell’uomo non sono stati ancora ritrovati e per questo moglie e figlio sospettano che possa esserci stato l’intervento di terze persone a causare il decesso del 49enne.
Anche alcuni attriti con parenti che risiedono altrove ha spinto la famiglia a voler appurare le cause della morte.
In un primo tempo anche gli inquirenti sospettavano che potesse esserci un collegamento tra la morte di Caari, di origine sinti e proveniente dal Trevigiano, ma da vent’anni residente a Palazzolo, e l’agguato a mano armata compiuto, il 21 dicembre, ai danni del figlio Beniamino, 26enne volontario della Protezione Civile, ad opera di uno zio 52enne del ragazzo, rintracciato e quindi arrestato a Brescia.
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