Temù, Laura Ziliani soffocata e poi sepolta

Nella relazione definitiva dell'autopsia sul corpo della ex vigilessa 55enne, ritrovata morta a tre mesi dalla scomparsa, i medici ipotizzano che la donna sia stata prima stordita e poi soffocata.

(red.) Soffocata e poi sepolta. Queste, secondo Andrea Verzeletti, il patologo incaricato di redigere la relazione sull’autopsia di Laura Ziliani, la 55enne di Temù scomparsa l’8 agosto del 2021 dal paese camuno e poi trovata cadavere tre mesi dopo lungo la pista ciclabile della cittadina bresciana.

Secondo il direttore della Medicina legale degli Spedali civili di Brescia, l’ex vigilessa sarebbe stata prima stordita con psicofarmaci, quindi soffocata quando non era più in grado di poter reagire e poi seppellita in un luogo dove il corpo, in tre mesi, non ha subito, in maniera troppo incisiva, danni causati dall’esposizione ai fenomeni atmosferici o all’azione degli animali selvatici.
Sul cadavere, infatti, non sono stati rinvenute tracce di violenza, nè fratture od ecchimosi che facciano pensare ad una azione violenta.
Rilevata, inoltre, la presenza di larve che indicano che il corpo è stato occultato sotto terra.
Le tracce di ansiolitici rilevate nel corpo della donna, da sole, infatti, secondo il medico, non sarebbero state sufficienti a causarne il decesso.
La salma di Laura, al momento del ritrovamento, era senza abiti, ma solo con la biancheria intima.

Per la morte della 55enne sono finiti in carcere, lo scorso 24 settembre, due delle tre figlie della donna, la maggiore e la più giovane, rispettivamente Paola e Silvia Zani, ed il fidanzato della più grande, Mirto Milani, il quale avrebbe dichiarato di avere una relazione anche con la sorella minore. L’accusa è di omicidio volontario ed occultamento di cadavere.
I tre, sono stati definiti dalla magistratura che indaga sul caso “trio criminale”. Il movente, secondo la Procura di Brescia, sarebbe di tipo economico. I tre avrebbero voluto, questa è l’ipotesi, gestire autonomamente il patrimonio immobiliare della Ziliani, che possedeva alcuni appartamenti nel paese della Valcamonica.
Dal momento dell’arresto i tre indagati si sono chiusi nel silenzio.
Intanto, la madre di Laura, la terza figlia ed i familiari attendono il dissequestro della salma, così da poter celebrare i funerali.

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