Flero, ultimo saluto per Masserdotti. Inchiesta per omicidio colposo

Si vuole capire un eventuale collegamento tra il decesso e la prima dose. Il caso segnalato anche all'Aifa.

(red.) In questi minuti, intorno alle 10,30, di lunedì 14 giugno la comunità bresciana di Flero sta dando l’ultimo saluto a Gianluca Masserdotti, l’uomo di 54 anni deceduto la scorsa settimana a causa di una trombosi e dopo che il 29 maggio aveva ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca all’hub in Fiera, in via Caprera. E si parla, quindi, dei giorni precedenti rispetto alla decisione della struttura commissariale di raccomandare il prodotto anglo-svedese solo per gli over 60. Nel frattempo, proprio sulla morte dell’uomo la procura di Brescia ha deciso di aprire un’inchiesta (questa mattina, lunedì 14, si è verificato che si indaga per omicidio colposo) e sarà acquisita anche la cartella clinica del 54enne. A capo dell’indagine c’è il magistrato Gianluca Grippo con l’aggiunto Carlo Nocerino.

In particolare, si vuole verificare se ci sia stato un legame tra la morte di Masserdotti e il vaccino che gli era stato inoculato. In ogni caso è già stato dato il nulla osta e infatti si può celebrare l’ultimo saluto. Come è stato ricostruito dalla compagna e dalla sorella dell’uomo, che dicono essere stato sempre in salute, nel primo fine settimana di giugno aveva accusato malori fino al ricovero alla Poliambulanza di Brescia.

Qui era stato sottoposto a due interventi chirurgici nell’arco di di poche ore per rimuovere i trombi, ma mercoledì 9 giugno era stata dichiarata la morte cerebrale. Era stata la stessa struttura di via Bissolati a segnalare il caso alla procura e anche all’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. Sulla salma dell’uomo sono stati eseguiti alcuni accertamenti di cui si avranno i risultati nei prossimi venti giorni.

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