Molotov contro il centro vaccinale di via Morelli, post degli anarchici

In un post sul web, riportato dal GdB, per le sigle è "inaccettabile imporre il vaccino a chi non vuole farlo".

(red.) I movimenti anarchici danno un segno di approvazione per le due molotov lanciate la mattina di sabato 3 aprile, vigilia di Pasqua, contro il centro vaccinale di via Morelli a Brescia, in città. E questo emerge dal sito internet Finimondo.org che, chi sta indagando, si ritiene collegato alle sigle anarchiche. “Chi semina coercizione cosa raccoglie? Spesso e volentieri, l’obbedienza di molti. Talvolta anche gesti di rivolta, benché di pochi. A Brescia, ad esempio – si legge nel post pubblicato sul sito internet e di cui scrive anche il Giornale di Brescia citando fonti d’inchiesta – sono stati appena raccolti i cocci di un paio di molotov lanciate di primo mattino contro un centro vaccinale.

Secondo quella macchietta del presidente della Regione lombarda, si è trattato di un ‘attacco ignobile’. Definizione rovesciabile, giacché potrebbe venire usata anche dagli incendiari per motivare il loro gesto: la gestione politico-sanitaria-militare della pandemia dichiarata è un attacco ignobile alla libertà, condotto metodicamente e senza esclusione di colpi da un anno a questa parte. Sia chiaro, noi non siamo affatto contrari all’uso dei vaccini. Anzi, tutt’altro. Dopo aver assistito allo sfoltimento fra i servitori dello Stato in divisa che si erano fatti inoculare la pozione magica, come potremmo protestare? No, no, ben vengano i vaccini, distribuiti a piene siringhe a tutti coloro che si fidano ciecamente della scienza.

E’ inaccettabile che la vaccinazione venga imposta a chi non la desidera, poco importa se per motivi comprensibili o incomprensibili, condivisibili o meno. Affermare che questa coercizione sia necessaria per garantire la salute di tutti, che i sanitari che rifiutano di vaccinarsi mettono in pericolo i pazienti più fragili, è una palese assurdità. Il vaccino non rende immuni dalla malattia, né impedisce il suo contagio. Qui non si tratta di contrastare una pandemia di natura biologica, ma di diffonderne una di carattere sociale.

Non si cerca di combattere il Covid-19, ma di sterminare il libero arbitrio. Un personale sanitario che non si vaccina è di per sé una critica ed una smentita alla propaganda istituzionale imperante, ed in quanto tale va fatto sparire. Con ogni mezzo, ricatto morale ed economico compreso”. Questo post, riportato anche dal Giornale di Brescia, è tra gli atti dell’inchiesta di cui si sta occupando il magistrato Francesco Carlo Milanesi che indaga per danneggiamento e detenzione di arma da guerra.

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