Morte Francesca Manfredi, indagati tutti in silenzio davanti al gip

Quasi tutti (solo una ha parlato) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere sulla morte della 24enne.

(red.) Ieri, mercoledì 24 marzo, quasi tutti gli accusati – arrestati tra carcere e ai domiciliari – della morte della 24enne Francesca Manfredi, trovata senza vita lo scorso agosto per overdose di droga nella propria abitazione di Fornaci a Brescia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere negli interrogatori di garanzia a seguito delle ordinanze di custodia cautelare.

E tra quelli rimasti in silenzio, dal carcere di Canton Mombello dove si trova detenuto, c’è anche Michael Paloschi, il 33enne accusato di omicidio preterintenzionale per aver iniettato la dose di eroina alla 24enne. Già dopo il ritrovamento della ragazza senza vita si era smarcato da ogni responsabilità dicendo di non aver iniettato la dose, ma di aver aiutato la ragazza a farlo.

E in silenzio davanti al giudice sono rimasti anche gli altri spacciatori con cui Francesca si frequentava proprio in quei giorni. L’unica a parlare è stata la 25enne che aveva dato la ketamina alla 24enne.

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