Brescia, muore dopo un prelievo di midollo. Medico alla sbarra

I familiari della vittima chiedono al giudice di opporsi alla richiesta di archiviazione arrivata dall'accusa.

(red.) Era la fine di agosto del 2018 quando all’ospedale Civile di Brescia una donna di 67 anni di Gussago perse la vita. E secondo i familiari della vittima quel decesso sarebbe avvenuto per una responsabilità del medico che alla donna aveva eseguito un prelievo di midollo per diagnosticare una malattia. Per quei fatti la procura di Brescia aveva iscritto proprio il professionista nel registro degli indagati per omicidio colposo. Ma ieri, mercoledì 21 ottobre, in tribunale in occasione dell’udienza preliminare a carico del medico, la stessa accusa ha chiesto l’archiviazione.

Al contrario, la parte civile ha chiesto al giudice di procedere con il rito processuale. Protagonista, ora alla sbarra, è un ematologo dell’ospedale Civile che in quel mese di agosto aveva usato un ago per un prelievo alla donna. Ma le condizioni della 67enne avevano portato il professionista a scegliere un’altra posizione di intervento, provocando una perforazione al cuore. In seguito la donna era stata rianimata dopo un malore, ma una ricaduta l’aveva portata al decesso.

Secondo i familiari della vittima, il medico avrebbe violato il protocollo d’intervento e per questo motivo si sono opposti alla richiesta di archiviazione del caso nel momento in cui la procura non ha ravvisato responsabilità del camice bianco. Nei giorni successivi il giudice sarà chiamato a decidere se accogliere l’archiviazione, disporre altre indagini o rinviare il medico a giudizio con un’imputazione coatta.

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