Brescia, muore dopo intervento con tecnica sperimentale. 10 medici indagati

L'uomo, un 64enne, è morto cinque anni fa. La procura parla di negligenza e imprudenza tra i camici bianchi.

(red.) Non è chiaro – e su questo fronte stanno lavorando gli inquirenti – se sia stato un caso di malasanità. Nelle ore precedenti a lunedì 28 settembre dieci medici operativi all’ospedale Civile di Brescia sono stati iscritti nel registro degli indagati da parte della procura per la morte di un 64enne senegalese avvenuta nel 2015. Dell’indagine dà notizia il Giornale di Brescia al quale risulta che i camici bianchi coinvolti siano accusati di responsabilità colpose.

L’uomo è morto cinque anni fa nel reparto di Cardiochirurgia del massimo ospedale cittadino tre giorni dopo essere stato sottoposto a un intervento al cuore e dopo essere rimasto ricoverato in terapia intensiva. Un decesso drammatico che ha lasciato quattro figli senza un padre. L’uomo abitava con la famiglia nella bassa bresciana e secondo l’accusa i medici avrebbero usato una tecnica sperimentale che a livello sanitario il paziente non avrebbe potuto sopportare.

Per gli inquirenti i medici sarebbero stati imprudenti, negligenti e con scarsa perizia nell’eseguire l’intervento, senza comunicare al paziente il motivo di quella tecnica particolare rispetto alla convenzionale. Tra i dieci medici indagati ci sono anche quattro che si sono occupati dell’assistenza dell’uomo in terapia intensiva.

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