Troppe tombe profanate in poche settimane. E’ mistero

Da San Bartolomeo di Brescia a Calcinatello (il più recente), da Puegnago a Gavardo. Ci sono riti satanici?

(red.) La profanazione di una tomba in cui è stata tumulata la capostipite di una famiglia rom deceduta nel 2000 e sepolta al cimitero di Calcinatello potrebbe non essere stato un episodio casuale. Tanto che il Giornale di Brescia rende conto di episodi simili avvenuti negli ultimi mesi e in un’area non troppo ampia. Ma a preoccupare c’è il fatto che solo tra marzo e questi primi giorni di maggio sono stati cinque i blitz commessi. Una vicenda che ha visto come vittime tre deceduti rom e altri tre per i quali sono state aperte delle inchieste.

Per quanto riguarda i rom, la loro tradizione al momento della morte prevede di inserire nel feretro abiti e gioielli. Su questo fronte, un colpo era stato messo in atto lo scorso marzo ai danni di due tombe al cimitero di San Bartolomeo a Brescia. A questo si aggiunge quello dello scorso 5 maggio a Raffa di Puegnago con due loculi di resti di persone decedute tra gli anni ’70 e ’80 trovati scoperchiati.

Ma anche nel settembre del 2019 a Gavardo nei confronti della tomba di un benzinaio e infine quello di Calcinato della notte tra domenica 10 e lunedì 11 maggio. Le forze dell’ordine stanno indagando su tutti questi episodi e non si esclude che dietro ci siano riti satanici.

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