Coronavirus, Rsa e mancata zona rossa: a Brescia aperte nove inchieste

Omicidio colposo ed epidemia colposa le ipotesi di reato, al momento senza indagati. Nas acquisiscono documenti.

(red.) La sensazione è che in provincia di Brescia le diverse situazioni non sarebbero così gravi come quelle, invece, emerse per esempio nella bergamasca e nel milanese sul fronte dei numerosi deceduti nelle case di riposo e di cui, in realtà, i dati ufficiali per morte da coronavirus sono ridotti. In ogni caso, in modo autonomo o sulla base degli esposti presentati e dalla documentazione acquisita dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazione (Nas) nelle residenze sanitarie, anche a Brescia sono state aperte delle inchieste.

Ieri, mercoledì 15 aprile, il procuratore capo Francesco Prete ha rimarcato che si tratta al momento di quattro fascicoli d’inchiesta connessi ai deceduti e possibili negligenze nelle case di riposo e con reati – al momento senza alcun indagato – di omicidio colposo ed epidemia colposa. Ma secondo quanto scrive il Giornale di Brescia, sarebbero addirittura nove le inchieste aperte, includendo anche quelle più generiche nella gestione dell’emergenza. Quindi, per esempio, per quale motivo non siano stati effettuati tamponi all’interno delle Rsa e perché c’è un numero così elevato di operatori sanitari ammalati dopo non aver avuto per diverso tempo i dispositivi di protezione individuale.

Su tutto questo ora stanno indagando i magistrati Carlo Nocerino, Corinna Carrara, Cati Bressanelli e Federica Ceschi. Come detto, i militari del Nas si sono occupati soprattutto di acquisire documentazione e cartelle cliniche degli anziani deceduti e valutando come le case di riposo si siano comportate a partire dall’inizio dell’emergenza. Al palazzo di giustizia si stanno analizzando anche gli esposti presentanti dal Codacons e sembra che una delle inchieste riguardi anche il motivo per il quale Orzinuovi, uno dei primi paesi bresciani colpiti dal virus per la vicinanza al focolaio lodigiano, non sia stato inserito in una zona rossa. In ogni caso gli stessi carabinieri del Nas sottolineano però di non aver trovato anziani abbandonati o situazioni gravi.

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