Maxi traffico di uccelli come richiami vivi, 18 arresti in tutta Italia

E' la più vasta operazione condotta a livello nazionale. Tra i fermati dalle forze dell'ordine c'è anche un bresciano.

(red.) Nelle ore precedenti a sabato 21 dicembre un’inchiesta condotta dal corpo forestale della Provincia autonoma di Trento con la procura locale ha portato all’arresto di 18 persone, di cui 7 in carcere e tra queste anche un trentino, 46 perquisizioni in sette regioni italiane e oltre 50 indagati. Le accuse sono di ricettazione, furto venatorio e riciclaggio. L’indagine ha portato anche al sequestro di 1.500 nidiacei nelle province di Trento, Vicenza, Brescia, Firenze e Venezia, con armi e materiale per il traffico. Si fa riferimento all’operazione “Pullus Freedom” e alla quale hanno collaborato anche i carabinieri, il Corpo Forestale della regione Friuli Venezia Giulia e la Polizia di Stato.

L’indagine è la prosecuzione di quella che a gennaio aveva portato all’arresto di altre 7 persone. L’esito di questa è stato presentato dal procuratore capo di Trento Sandro Raimondi ed è emerso essersi trattata di un’operazione più ampia condotta a livello nazionale contro il traffico illecito di avifauna in Italia. Sono due le aree e le organizzazioni su cui si è indagato, tra le quali un sodalizio trentino che raccoglieva gli uccelli tra la Val Venosta, Val dell’Adige e Merano per poi ricettare la refurtiva a un grosso allevatore bresciano. Questo è finito in carcere, ma sono coinvolti anche altri sei bresciani di cui tre ai domiciliari: sono due commercianti di Mazzano e Brescia e il collaboratore di uno di loro. Altri tre sono invece acquirenti e non hanno ricevuto alcuna misura cautelare.

Il secondo gruppo, con trevigiani e friulani, importava gli uccelli catturati da altre organizzazioni estere per poi smistarli nel nord e centro Italia. Si parla di circa 20 mila esemplari coinvolti nel traffico per un danno al patrimonio indisponibile dello Stato di centinaia di migliaia di euro. Infatti, come appurato, gli uccelli acquisivano valore dai 30 euro iniziali fino a 150, ma anche 300 euro per gli adulti. L’operazione ha coinvolto Trento, Treviso e il Veneto, ma anche la Lombardia, le Marche, nelle province di Massa, Pistoia, Arezzo e Pisa, Brescia, Bergamo, Napoli, Pordenone e Udine.

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