Staminali, fallisce società gestore. Famiglie incerte

Tra loro molte bresciane che ora apriranno una class action dopo aver speso 2.500 euro ciascuna. E non sanno dove sia finito il patrimonio dei propri figli.

(red.) E’ una vicenda particolare e complessa quella che vede come vittime migliaia di famiglie italiane, anche bresciane, che hanno deciso di conservare e affidare il cordone ombelicale dei propri figli a una società per la crioconservazione. Dell’intera situazione ne scrive il Giornale di Brescia che riporta come ora le famiglie si chiedano dove siano finite le cellule. Infatti, tutte avevano scritto un accordo con la società Save Italia che si occupa di portare all’estero e conservare – in Italia è illegale – le cellule staminali dai cordoni ombelicali. Peccato che a luglio la stessa società sia stata dichiarata fallita e ora si attende dicembre per verificare la situazione economica.

Di conseguenza, 15 mila famiglie che avevano speso 2.500 euro ciascuna ora sono all’oscuro di chi conservi il loro patrimonio. Il caso sembrava che si fosse risolto quando la Cryo Save dalla Svizzera aveva inviato una mail agli interessati dicendo di aver affidato il servizio a un laboratorio europeo a Varsavia, in Polonia, riconosciuto e accreditato. Tuttavia, è emerso come l’accordo non sarebbe mai stato raggiunto e la situazione è peggiorata lo scorso agosto quando la Cryo ha chiesto altri soldi alle famiglie. Da quel momento nessuno risponde più alle chiamate e ora le famiglie dicono pronte a portare avanti una class action.

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