Manchester, c‘è la conferma: Lala strangolata

L'esito dell'autopsia è stato comunicato dalle autorità alla famiglia della giovane italo-senegalese. Domani a Touba, nello Stato africano, il funerale.

(red.) Lala Kamara, la ragazza di 26 anni senegalese, ma cresciuta nel bresciano, uccisa nel suo appartamento di Danton Court a Manchester, in Inghilterra, è stata strangolata. La conferma arriva anche dall’autopsia eseguita sul corpo della giovane e il cui esito è stato comunicato dalle autorità al padre Alou. Per quel delitto, probabilmente avvenuto dopo una rapina poi degenerata, si trova in carcere il 21enne suo connazionale Mustapha Dia che però si è sempre detto innocente e si difenderà a processo da giugno.

Con lui era finito nei guai anche un 25enne che quella sera dell’omicidio si trovava nella casa, ma poi venne rilasciato. Le forze dell’ordine inglesi hanno accertato che Dia era abituato a frequentare quell’appartamento condiviso da Lala con altre ragazze e che quella sera si sarebbe opposta al tentato furto di un computer. Quindi, sarebbe scoppiata una lite che avrebbe poi portato Dia a strangolare la ragazza.

Era successo tutto il giorno prima che la 26enne iniziasse a lavorare come infermiera in un ospedale e dopo essersi trasferita in Inghilterra da un paio di anni. La notizia della morte aveva scosso le comunità di Calcinato e Lonato, dove la famiglia ha vissuto e vive attualmente e dove in 15 mila si sono stretti nel dolore. Effettuata l’autopsia, le autorità hanno concesso il nulla osta al funerale che sarà celebrato domani, mercoledì 27 marzo nella moschea di Mermoz a Touba, in Senegal, dove il fratello maggiore e il padre sono già giunti.

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