Ferito da colpo a Corteno Golgi, è un bracconiere?

Per l'anziano centrato alla schiena domenica da un proiettile vagante non è esclusa la bravata o chi praticava caccia illegale. Duro attacco della Lac.

(red.) Resta ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Civile di Brescia, anche se le sue condizioni starebbero migliorando, l’uomo di 71 anni che domenica pomeriggio 11 novembre era stato colpito alla schiena in auto a Corteno Golgi, nel bresciano, da un proiettile vagante. Era successo a Santicolo quando l’anziano di Braone era con la compagna dopo aver pranzato e aveva dovuto accostare per un malore. Che poi si era scoperto essere dovuto alla ferita sul dorso. I carabinieri della stazione di Edolo e quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Breno stanno indagando e pare che siano arrivati a risolvere il mistero e a risalire all’autore. Qualcuno, durante una battuta venatoria nelle vicinanze, seppur illegale su quel posto, avrebbe esploso un colpo di carabina per la sua attività, ma invece avrebbe centrato la Peugeot 206 di passaggio e poi l’autista.

Ieri, lunedì 12, la scientifica dei carabinieri ha raggiunto il posto con alcuni cacciatori della zona per fare un sopralluogo. La sensazione, considerando che qui la pratica di caccia contro cervi e caprioli era vietata, è che si sia trattata di una bravata o di un episodio di bracconaggio. E nel frattempo in questo panorama si inserisce anche la posizione della Lac, lega per l’abolizione della caccia. “I cacciatori sono un problema di ordine pubblico, perché la potenza delle armi usate, come le carabine con gittata chilometrica, rende la caccia agli ungulati, e tra queste la braccata al cinghiale, la più pericolosa – si legge in una nota.- Sono troppi i privilegi di questa minoranza armata, complessivamente scesa a circa 465 mila unità in Italia, e non così amata dalla gente.

Ci sono norme troppo permissive, e non ci sono solo i morti e i feriti: non sottovalutiamo il disagio di dover tollerare estranei armati fuori casa grazie al vetusto articolo 842 del codice civile, per il quale i cacciatori hanno il diritto di entrare nelle proprietà altrui. Lo scorso 29 ottobre la Lac e altre associazioni hanno inviato un appello al Parlamento sugli incidenti di caccia chiedendo di introdurre il divieto di sparare la domenica, giornata in cui famiglie e bambini frequentano i boschi, ma anche, pensando ai turisti, lo stop alla caccia di selezione in primavera e in estate. Infine, abbiamo chiesto che settembre, alta stagione per il turismo rurale, sia esente da spari”.

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