Parroco arrestato, indagini su altri episodi

Gli inquirenti vogliono capire se il 14enne che ha denunciato a Darfo don Angelo Blanchetti per due anni di presunti abusi sessuali, sia l'unico caso.

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(red.) La procura di Brescia, tramite il sostituto Ambrogio Cassiani, sta continuando a raccogliere elementi nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta violenza sessuale che martedì 14 giugno ha portato all’arresto di don Angelo Blanchetti, parroco di Bessimo e Corna a Darfo. Il prelato si trova ai domiciliari nella sua casa in canonica e non è ancora stato sentito dal giudice Giovanni Pagliuca per la convalida del fermo. Davanti al suo avvocato si è sempre difeso sostenendo di non aver commesso nulla. Ma contro di lui c’è il materiale trovato dai carabinieri nella sua abitazione e descritto dal 14enne straniero che ha denunciato due anni di presunti abusi commessi dal prete. Sacerdote al quale si era rivolto per chiedere il battesimo perché si sarebbe voluto convertire al cattolicesimo.
C’erano preservativi, del lubrificante e la coperta che sarebbe stata usata durante i rapporti sessuali con il ragazzino. Ma gli inquirenti vogliono capire se il 14enne sia stato l’unico ad essere oggetto di quelle attenzioni da parte del parroco. Per questo motivo è sotto controllo il computer del sacerdote in cui trovare possibili elementi. Intanto, subito dopo la notizia dell’arresto, il prete era stato sospeso dalla diocesi di Brescia che ha nominato il vicario don Danilo Vezzoli come amministratore delle due parrocchie. Ma la comunità continua a schierarsi dalla parte di don Angelo ritenendo tutte le accuse infondate e si sta pensando a un momento di preghiera o riflessione. Tutto ancora da stabilire.

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