Macogna, si rimuovono rifiuti illegali

La Drr, azienda che gestisce l'area, ha avviato l'espulsione degli scarti fuori legge e chiede collaborazione ai comuni. Ma loro vogliono solo il parco.

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Macogna(red.) Nuovi aggiornamenti arrivano dalla cava Macogna, l’area destinata a discarica di rifiuti inerti tra i comuni bresciani di Cazzago San Martino, Rovato, Travagliato e Berlingo. Martedì 17 maggio, infatti, la Drr, azienda a capo della gestione del sito, ha iniziato i lavori di rimozione dei rifiuti ritenuti fuori legge. In pratica, si tratta di quegli scarti stoccati dai camion e con livelli di molibdeno e bario oltre i limiti. Situazione accertata anche dall’Arpa di Brescia, oltre che dal comitato dei contrari, che poi ha portato all’apertura di un’inchiesta dalla procura di Brescia. Indagine che ha fatto porre sotto sequestro una parte dell’area. Dalla società che si sta occupando di espellere i rifiuti illeciti, come scrive Bresciaoggi, fanno sapere che l’operazione durerà circa venti giorni. Intanto alcuni tecnici stanno lavorando al piano di sorveglianza come era stato indicato dal Tar nella sentenza di aprile e pronunciandosi sui ricorsi degli enti locali.
Ci vorranno alcuni mesi prima che il documento sia pronto, prevedendo un adeguato sistema di controllo durante le attività della discarica, partendo da quello che verrà stoccato. Secondo i tempi, in estate la cava potrebbe essere riaperta per il trasporto dei materiali da 1,35 milioni di metri cubi. Ma ci sono da affrontare anche la richiesta, della stessa azienda, di triplicare i livelli di eluato, oltre al controllo delle falde. Con la rimozione di quelli inquinanti, la Drr si propone di collaborare con i comuni interessati dalla cava e per la quale ha ricevuto l’autorizzazione della Provincia di Brescia. Ma i sindaci, i cittadini e i comitati fanno fronte comune. Su quell’area, secondo loro, deve esserci un parco come previsto dai piani urbanistici degli enti locali.

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