Delitto Erbusco, controlli sulle prove

I legali di Marco Rossi e Giulia Taesi, accusati dell'omicidio di Riadh Belkahla, hanno chiesto l'incidente probatorio. Tracce della ragazza sul coltello?

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Erbusco(red.) Nuova svolta nelle indagini dopo l’omicidio del pusher tunisino Riadh Belkahla, 48 anni, ucciso a coltellate nella sua Mercedes la notte del 12 aprile a Erbusco, nel bresciano. Secondo quanto scrive il Giornale di Brescia che riporta fonti degli inquirenti, Giulia Taesi non sarebbe stata coinvolta solo in modo morale, ma sarebbe stata lei a dare uno dei colpi di fendente. La 21enne attualmente si trova detenuta nel carcere di Verziano, così come il fidanzato Marco Rossi, di 28, a Canton Mombello. Come hanno appurato le indagini, la coppia aveva chiesto un incontro al nordafricano per rateizzare un debito di droga da 1.000 euro. Così i due erano saliti sull’auto del 48enne e arrivando fino a una strada poco battuta di Erbusco, per tenersi lontani da sguardi indiscreti. Qui sarebbe avvenuta la richiesta alla quale, secondo il 28enne, il pusher avrebbe risposto minacciando con un coltello la giovane che si trovava al suo fianco, sul sedile del passeggero. Il fidanzato, invece, si trovava sui sedili posteriori.
Marco Rossi ha sempre detto di essere stato lui a colpire con 81 coltellate il tunisino. Ma ulteriori analisi scientifiche compiute all’interno del veicolo hanno indotto gli inquirenti alla conclusione che sull’arma ci sono anche le impronte di Giulia. Quindi, la ragazza avrebbe collaborato attivamente con il fidanzato al delitto. Dal punto di vista delle indagini, gli avvocati dei due accusati hanno chiesto al giudice l’incidente probatorio e quindi la raccolta delle prove sarà compiuta durante la fase preliminare. Lo stesso giudice, su richiesta del pubblico ministero Ambrogio Cassiani, a capo del fascicolo, fisserà l’udienza per nominare un perito tecnico. Nella stessa occasione anche le altri parti coinvolte si affideranno a esperti per una serie di consulenze. Il professionista incaricato dal giudice farà esaminare il coltello usato per l’omicidio, i vestiti e l’auto dei due indagati, la borsa della ragazza e la Mercedes del tunisino.

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