Rimborsi Asl gonfiati, nuove accuse

I conti delle 24 associazioni per il trasporto di dializzati, già coinvolte nella prima inchiesta, sono stati di nuovo bloccati. C'è anche Ats.

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Ambulanza(red.) I conti correnti di 24 associazioni di volontariato bresciane che si occupano del trasporto di dializzati sono stati nuovamente bloccati. L’istanza è stata eseguita giovedì 21 aprile tramite il giudice delle indagini preliminari Carlo Bianchetti, che ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Sandro Raimondi. La vicenda riguarda il presunto gonfiamento dei rimborsi richiesti e dati dalla Regione Lombardia alle associazioni per i chilometri eseguiti nei trasporti dei malati alle varie strutture ospedaliere. Il caso era già stato sollevato nel 2015 quando tutti i depositi finanziari dei sodalizi coinvolti, gli stessi della nuova branchia di inchiesta, erano stati sequestrati. Tanto che la procura di Brescia aveva fatto installare vari dispositivi gps sulle ambulanze per registrare i loro movimenti.
Per questa situazione martedì 26 aprile il tribunale del Riesame terrà un’udienza, ma intanto per le associazioni e un ritorno daccapo. I responsabili dei sodalizi volontari restano accusati per truffa ai danni dello Stato. Secondo la procura, infatti, avrebbero incassato in modo illecito rimborsi di un valore oltre quello che avrebbero dovuto ottenere. Nel nuovo filone d’indagine, però, sono coinvolti anche i vertici dell’Ats di Brescia per concorso esterno in peculato perché avrebbero dato il via libera per ottenere i rimborsi dalla Regione. L’accusa principale contestata alle associazioni è di aver incassato 1,4 milioni di euro in modo illegale, ma i coinvolti si smarcano da ogni accusa. E sono preoccupati per il fatto che il nuovo sequestro dei conti correnti bloccherebbe i pagamenti di stipendi e fornitori.

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