Deposito metano, Capriano si mobilita

Il Comitato civico prepara una campagna per combattere il progetto sul gas sotterraneo da parte della Gdf Suez. E il 17 aprile c'è il referendum.

(red.) Domenica 17 aprile gli italiani aventi diritto di voto saranno chiamati a pronunciarsi sul referendum abrogativo per le trivellazioni nel sottosuolo e alla ricerca di idrocarburi. Una “x” sul sì per dire al Governo di non autorizzare queste operazioni, mentre una “x” sul no per consentirle. Uno degli spettatori interessati è il Comune di Capriano del Colle, nel bresciano. L’azienda multinazionale Gdf Suez, infatti, ha proposto un progetto per un deposito di metano sotterraneo da 630 milioni di metri cubi, pur senza bucare il terreno. Ma l’amministrazione comunale ha presentato un ricorso al Tar di Brescia per cassare l’iniziativa. Tuttavia, per un vizio legale la richiesta è stata respinta dando il via libera al progetto energetico.
Tra i più critici ci sono il Movimento 5 Stelle e il Comitato civico Salute e Ambiente di Capriano che ritengono pericolosa la possibilità prevista dal decreto “Sblocca Italia”. Secondo Ferdinando Alberti (M5s) venticinque paesi bresciani saranno coinvolti da queste pratiche “prima estraendo misere risorse e poi trasformando i sotterranei in bombole a pressione di gas”. Il deputato bresciano sottolinea anche i presunti legami tra le trivellazioni e i terremoti, mentre il comitato si prepara a una nuova campagna di contrasto al deposito. “Avevamo raccolto 2.500 firme per indire un referendum tra cittadini – dicono – ma il sindaco l’ha bocciato”.