Brescia, libero “piromane” via Tosoni

Il Riesame ha annullato i domiciliari per il 22enne arrestato il 10 marzo, beccato a dare fuoco a un'auto. Aspetta indagini senza limitazioni.

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Tribunale(red.) Ha trascorso due settimane di tempo in detenzione prima di essere liberato. Si tratta di L. P., il 22enne che la notte del 9 marzo era stato sorpreso a bruciare una Renault Megane e ritenuto come il piromane di via Tosoni a Brescia. A lui sarebbero imputati almeno sette episodi che erano avvenuti nelle settimane precedenti lungo la zona in cui abita, mentre i carabinieri stanno ancora verificando se altri casi simili in città siano imputabili allo stesso giovane. In occasione dell’arresto, avvenuto per opera delle forze dell’ordine che lo avevano colto sul fatto, il 22enne aveva della carta con cui appiccare il fuoco a uno pneumatico di una vettura.
Esattamente la stessa tecnica usata per gli altri casi che hanno allarmato e non fatto dormire i residenti. Alle prime domande sui motivi che lo avevano portato a quei gesti, ha risposto di non avere obiettivi particolari, ma di aver agito perché spinto dalla rabbia. Nelle ore successive al fermo era stato sottoposto ai domiciliari in casa dei genitori, ma l’avvocato ha ricorso al tribunale del Riesame di Brescia contro il provvedimento. Giustizia che gli ha dato ragione, visto che il 22enne è stato liberato dalla detenzione e non ha avuto alcuna misura. Secondo il Riesame, non ce ne sarebbero i motivi. Le indagini, intanto, vanno avanti.

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