Caffaro, “bando europeo per la bonifica”

E' la soluzione che intende portare avanti il commissario Roberto Moreni, in vista della chiusura dell'azienda annunciata dal marzo del 2017.

Caffaro(red.) Chi si occuperà del pompaggio dell’acqua sotto lo stabilimento Caffaro di Brescia, nel momento in cui l’azienda, come ha annunciato, chiuderà i battenti nel 2017? Essendo considerato un sito di interesse nazionale, l’operazione sarà di competenza del ministero dell’Ambiente. Ma per una delle zone più inquinate di Brescia si intende studiare una soluzione definitiva, come scrive il Giornale di Brescia. Ripercorriamo i tempi. Nel 2009 la “vecchia” Caffaro di via Milano era fallita, mentre due anni dopo, nel 2011, il liquidatore giudiziale aveva affittato lo stabilimento alla Caffaro Brescia Srl di Chimica Fedeli, legata al gruppo di Antonio Todisco. Per circa 1,2 milioni di euro all’anno, è stata incaricata di pompare l’acqua per evitare il contatto con la falda inquinata. Ma il 4 marzo ai 55 dipendenti dell’azienda è arrivata una comunicazione. Oggetto: chiusura dell’impresa a partire dal 7 marzo 2017 e trasferimento nella sede di Udine. Una situazione che preoccupa per quanto riguarda il lavoro e l’ambiente. Sul primo fronte, il 17 marzo in Senato interverrà l’Italia dei Valori durante un “question time”, mentre il giorno dopo ci sarà un incontro al ministero dello Sviluppo Economico. Il commissario all’ambiente per la Caffaro, Roberto Moreni, intende far allungare i tempi in cui il sito industriale lascerà Brescia.
E’ probabile, infatti, che in un anno non si esaurisca il trasloco e la chiusura completa. Ma sul fronte dell’inquinamento intende trovare una soluzione finale. Perché se i privati non intendono andare avanti nell’attività di pompaggio, dovrebbe occuparsene il ministero. Il commissario sta pensando alle soluzioni da cercare entro il 2016. Tra queste, punta al lancio di un bando europeo per trovare aziende disposte a farsi carico della situazione alla Caffaro. Magari mettendo a disposizione anche nuove tecnologie. Per quanto riguarda le risorse, attualmente sono contati 10 milioni di euro già vincolati, ma Moreni spera che si possa sistemare il fronte inquinante con meno di 50. Rimanendo sull’argomento, nella conferenza dei servizi di fine febbraio, come scrive ancora il quotidiano, la società Sogesid ha presentato uno studio di fattibilità per bonificare la prima falda, togliendo gli inquinanti dall’acqua. Fa parte di un progetto ampio del commissario che vorrebbe creare una barriera per isolare proprio l’acqua dalla falda.

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