Finanziamenti illeciti, 17 imprenditori colpevoli
Un gruppo di imprenditori condannati in primo grado, di aver pagato oltre 600 mila euro all'associazione "Amici del Pdl".
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(red.) Sono 17 gli imprenditori bresciani e bergamaschi condannati in primo grado per finanziamenti illeciti a Franco Nicoli Cristiani, l’ex vicepresidente bresciano del consiglio della Regione Lombardia che, nel 2014, ha patteggiato una pena di due anni per corruzione per la tangente sulla discarica d’amianto di Cappella Cantone, in provincia di Cremona.
Come si legge su Il Fatto Quotidiano, in un articolo firmato da Andrea Tornago, i carabinieri di Brescia, su ordine dei pm Silvia Bonardi e Carla Canaia, avevano scoperto un conto corrente aperto presso la Unicredit intestato all’“Associazione amici del Pdl” e riconducibile all’allora consigliere regionale, dove erano transitati complessivamente 666mila euro tra il 2009 e il 2011.
“Tra i condannati per finanziamento illecito (tutti con pene inferiori a un anno e con la sospensione condizionale)”, spiega Tornago, “l’imprenditore bresciano Ezio Carpelli, a capo del Carpelli Group di Cellatica che si occupa di sviluppo di centri direzionali e commerciali (30mila euro agli “amici del Pdl”); Bruno Dossi, presidente della società immobiliare Isola Verde Spa (50mila euro); Riccardo Odolini, presidente della Ithos Srl e rampollo della famiglia proprietaria della catena di supermercati Italmark (10mila euro);Giacomo Torriani, amministratore unico della società di “real estate” Stilo Retail Srl del gruppo bergamasco Stilo-Percassi (20mila euro); Carlo Ambrosini, presidente del gruppo Ambrosini Holding che si occupa di prodotti alimentari per la grande distribuzione (10mila euro); Bortolo Bellini,amministratore unico della Trafer Spa di Berzo Inferiore (Brescia) attiva nel commercio degli acciai speciali (5mila euro); Stefano Vezzola, amministratore unico della Cave di Ghedi Srl (20mila euro).
Nel settore dei rifiuti condanne per Daniela Grandi, a capo del gruppo Gabeca che gestisce la discarica di rifiuti speciali Gedit di Montichiari (Brescia) e ha interessi nel settore immobiliare, nello sport e nell’agroalimentare (10mila euro); Giovanni Bonacina, amministratore unico della Progeco Ambiente di Berzo Inferiore (10mila euro); Antonio Amato, presidente del colosso del recupero e dello smaltimento rifiuti Rmb Spa di Polpenazze (Brescia) che gestisce le ceneri dell’inceneritore campano di Acerra (5mila euro); Virgilio Bidasio, presidente dell’azienda bresciana di smaltimento di rifiuti elettrici Vi.bi Elettrorecuperi (3mila euro);Gianfranco Merici, imprenditore dei rifiuti e amministratore delle ditte Gfm Srl e Mgf Srl (55mila euro). Pene fino a undici mesi anche per Giuseppina Taschini Vitali, amministratrice unica della ditta bergamasca Mediaservice Srl di Costa di Mezzate (80mila euro); Giacinto Musicco, consigliere delegato della Finsibi Srl interessata alla riqualificazione urbanistica dell’ex acciaieria Pietra di Brescia (25mila euro); Francesco Benedini, amministratore unico della Investimenti Clarensi Srl (15mila euro);Monica Zucchini, presidente dell’immobiliare Business Investments di Brescia (20mila euro); Cristian Meroni, liquidatore della Amaleo Srl (10mila euro). Assolti invece per non aver commesso il fatto il procuratore speciale del Consorzio Stabile Sardegna, Giovanni Pietro Vargiu, e l’immobiliarista bergamasco Filippo Duzioni”.
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