Omicidio Mura, niente test su sangue

(red.) Niente incidente probatorio per le macchie di sangue trovate sui vestiti di Alessandro Musini, l’operaio in carcere con l’accusa di aver ucciso, il 16 marzo del 2015, la moglie Anna Mura a Castenedolo, nel bresciano. La richiesta, respinta dal giudice delle indagini preliminari di Brescia Luca Tringali, era stata formulata dagli avvocati Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora. I risultati dei test condotti dai Ris e da un professionista della Medicina legale dell’Asl di Napoli, infatti, non avevano fornito dati concreti su come quelle tracce ematiche per la morte della donna fossero finite sui vestiti del marito. In pratica, non è stato dimostrato scientificamente se il sangue sia letteralmente schizzato per il delitto commesso o se siano comparse nel momento in cui l’uomo ha verificato le condizioni della moglie quel giorno del ritrovamento.
Musini ha sempre rivelato agli inquirenti di aver rinvenuto il corpo senza vita della donna per poi fuggire a causa della paura. La mattina di quel 16 marzo, secondo la sua versione, avrebbe visto la televisione per poi uscire alcune ore. Al rientro, avrebbe notato il cadavere della donna in un lago di sangue e sarebbe scappato. Ma era stato identificato e portato in carcere. I termini della custodia cautelare stanno scadendo e il giudice ha respinto l’urgenza della richiesta di nuove verifiche sul sangue nel luogo del delitto e sui vestiti, disponendolo all’eventuale dibattimento.