Bozzoli, saranno rimossi i sigilli

Da lunedì 11 i materiali controllati in fonderia saranno spostati e l'impresa potrà tornare al lavoro. Sentita in procura l'ex moglie di Ghirardini.

Bozzoli(red.) Dopo lunedì 11 gennaio, quando aziende e uffici privati riapriranno al termine delle feste natalizie, saranno tolti i sigilli anche alla fonderia Bozzoli Srl di Marcheno, nel bresciano. La ditta si trova sotto sequestro dal 13 ottobre per la scomparsa dell’imprenditore Mario Bozzoli di cui non si hanno ancora tracce, ma per la quale risultano quattro indagati. Gli operai Oscar Maggi e Akwasi Aboagye, già interrogati e i nipoti del datore di lavoro, Alex e Giacomo Bozzoli, sono accusati di omicidio volontario e distruzione di cadavere. I prossimi passi, come scrive il Giornale di Brescia, saranno lo spostamento da lunedì dei materiali controllati dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo in un angolo dell’azienda per poter continuare le verifiche. In seguito il pubblico ministero Alberto Rossi, a capo dell’inchiesta, firmerà il dissequestro dell’impresa per consentire ai lavoratori di tornare all’opera. La richiesta era stata avanzata più volte dai sindacati per il timore che l’impresa fallisse a causa dei mancati contatti con fornitori e banche.
Ma la situazione potrebbe essere molto diversa rispetto ai giorni precedenti all’8 ottobre, momento di inizio del “giallo”. Alcune aziende e istituti di credito, infatti, dopo tre mesi di produzione ridotta a zero e la vicenda di cronaca, potrebbero decidere di fare passi indietro. Subito dopo la rimozione dei sigilli, saranno sentiti Alex e Giacomo Bozzoli, per i quali la data non è stata ancora fissata. Dal punto di vista delle indagini, però, si è aggiunta la testimonianza dell’ex moglie brasiliana di Giuseppe Ghirardini, l’operaio trovato morto, anche lui in circostanze misteriose a Ponte di Legno il 18 ottobre. Giunta in Italia durante il periodo natalizio per seguire il caso da vicino, è stata sentita come persona informata dei fatti. Ha rivelato di non credere alla versione del suicidio ipotizzata dalla procura e ha parlato dell’impossibilità di rispondere a chiamate e messaggi dell’ex compagno, nelle ore prima della morte, perché si trovava a una festa. Nei giorni successivi all’11 gennaio si attendono anche i risultati dei test irripetibili eseguiti sui vari reperti.

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