Ghirardini, chiesto sopralluogo in fonderia

Il legale dell'ex moglie dell'operaio morto della Bozzoli ha presentato un'istanza per verificare quale ruolo avesse l'addetto sul posto di lavoro.

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Bozzoli(red.) Un sopralluogo alla fonderia Bozzoli di via Gitti a Marcheno, nel bresciano, per capire cosa ci sia dietro la morte dell’operaio Giuseppe Ghirardini. E’ l’oggetto della richiesta presentata mercoledì 9 dicembre al sostituto procuratore di Brescia Alberto Rossi dall’avvocato Marino Colosio, legale dell’ex moglie brasiliana dell’uomo. Gli accertamenti scientifici dei Ris di Parma hanno certificato che l’addetto 50enne è morto dopo aver inalato del cianuro da una seconda esca. La prima era stata trovata nel suo stomaco ancora intatta il giorno dell’autopsia dopo il rinvenimento del corpo senza vita il 18 ottobre a Ponte di Legno.
Il legale, cui si è affidato anche la famiglia di Ghirardini, ha chiesto di visitare l’interno dell’azienda e avere tutte le informazioni su quale fosse il ruolo dell’operaio, a quali macchine operasse e quali fossero i rapporti con gli altri dipendenti. Alcuni addetti avrebbero parlato di dissidi in fonderia tra Mario Bozzoli, scomparso l’8 ottobre e il fratello Adelio. Rapporti contrastanti menzionati anche da Irene Zubani, moglie dell’imprenditore sparito. Dal punto di vista delle indagini, entro Natale si dovrebbe concludere il lavoro dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo per setacciare il resto delle scorie stipate nel magazzino dell’azienda e sul forno in cui si teme sia finito il datore di lavoro.

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