Brescia, “assunzioni truccate alla Statale”

Blitz della Finanza giovedì mattina 3 dicembre alla Statale. Dubbi su un'addetta legata all'Aifa dopo un concorso bandito dall'ateneo cittadino.

Università(red.) Giovedì mattina 3 dicembre la Guardia di Finanza di Brescia ha compiuto un blitz nelle aule dell’università degli Studi di Brescia per raccogliere documenti e carte. Al centro della questione c’è l’accusa di ipotesi di abuso d’ufficio legato alla selezione di un collaboratore dell’università. Il caso riguarda ancora una volta Sergio Pecorelli, rettore della Statale e sospeso dalla presidenza dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco per un presunto conflitto di interessi. La nuova vicenda riguarda lo stesso ente e i rapporti con l’università di Brescia. Una donna legata da un rapporto di collaborazione con Aifa avrebbe vinto un concorso bandito dall’Ateneo bresciano per un incarico particolare.
Peccato che la vincitrice, che non avrebbe competenze e qualifiche per quel settore, non svolga in realtà il servizio, ma sembra di fatto una segretaria. “Nell’ambito di un’articolata indagine in ordine ad alcune procedure di selezione del personale dell’Università degli studi di Brescia, diretta dalla locale Procura della Repubblica, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brescia – si legge in una nota delle Fiamme Gialle – stanno eseguendo numerose perquisizioni nei confronti di alcuni esponenti apicali dell’Ateneo, del presidente della commissione giudicatrice nominata e del candidato risultato vincitore”.
E’ finita nel mirino anche la procedura per conferire l’incarico per “lo sviluppo e il consolidamento di relazioni pubbliche internazionali al fine di promuovere l’ampliamento geografico e istituzionale degli accordi di collaborazione finalizzati alla nuova mission dell’Ateneo e al suo progetto strategico Health&Wealth”. In pratica, dall’inizio del 2015 e con un compenso di 30 mila euro all’anno per due anni, si è aggiudicato il ruolo nell’università, con un contratto simile, un’addetta di Aifa. Sulla vicenda era intervenuto anche il Collegio dei Revisori dei Conti della Statale che aveva notato delle anomalie. Nell’ambito dell’indagine sono finiti anche i membri della commissione che hanno valutato la selezione.

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