Ghirardini, “nuovo elemento dai Ris”

Mercoledì 25 novembre si sono svolti altri test sugli oggetti trovati accanto al corpo dell'operaio. Avvocato di ex moglie chiede nuove indagini.

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Ghirardini(red.) Dopo l’esca al cianuro trovata nello stomaco e che certifica l’avvelenamento, potrebbe esserci un nuovo colpo di scena nella vicenda della scomparsa e ritrovamento del corpo senza vita di Giuseppe Ghirardini, l’operaio della Bozzoli di Marcheno, nel bresciano. Mercoledì 25 novembre i Ris di Parma hanno svolto altri test irripetibili sugli oggetti rinvenuti accanto al cadavere dell’uomo il 18 ottobre a Ponte di Legno. Si tratta di due bottigliette, un pacchetto di sigarette vuoto e alcuni tovaglioli. Agli esami ha assistito anche l’avvocato dell’ex moglie dell’operaio, Marino Colosio, che al termine ha inviato una comunicazione parlando di un nuovo elemento da mettere agli atti. Per questo motivo ha mandato una nota al procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno e al sostituto Alberto Rossi, titolare di due fascicoli su Bozzoli e Ghirardini, chiedendo nuove indagini.
In realtà, sembra che dalla procura e dagli inquirenti non trapeli nulla di nuovo, ma il legale ha detto che potrebbero esserci sviluppi nell’arco di tre giorni successivi ai test dei Ris. Dal punto di vista giudiziario, restano ancora aperte le inchieste per sequestro di persona sulla scomparsa dell’imprenditore e per istigazione al suicidio nel caso dell’operaio. Le indagini potrebbero arricchirsi di altri elementi nei primi giorni di dicembre quando l’ex moglie brasiliana di Ghirardini ha annunciato di voler tornare in Italia per assistere da vicino all’inchiesta. Potrebbe essere sentita dagli inquirenti e mostrare le numerose chiamate ricevute dall’uomo alle quali non aveva potuto rispondere, oltre ai messaggi di Whatsapp che aveva mandato. Ma ormai il telefono dell’operaio era dato per scomparso. Peccato che qualcuno, non si sa chi, li abbia letti, visto che alla donna è comparso il classico segno di “doppia spunta” blu.

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