Si chiude Expo, “nuovo inizio per Brescia”

Bonometti (Aib): "150 milioni di commesse per le imprese". La volontà di far andare avanti il consorzio che ha costruito l'Albero della Vita.

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Albero Vita(red.) Sabato 31 ottobre è arrivato l’ultimo giorno di Expo a Milano. Uno dei simboli più ammirati e fotografati è stato l’Albero della Vita del consorzio “Orgoglio Brescia”. Un’intesa, quella tra le diciannove aziende insieme a palazzo Loggia, Aib, università statale e Cattolica, Camera di Commercio e Provincia di Brescia che andrà avanti anche oltre l’esposizione. Non solo, quindi, i sette anni di legame obbligatorio per i mutui con le banche. Il delegato dell’Associazione Industriale Bresciana Giancarlo Turati ha parlato di altre realtà che sarebbero interessate a collaborare con il consorzio, mentre il Sistema Brescia, diventato marchio territoriale, andrà avanti per altri due anni. L’intesa che potrebbe coinvolgere il gruppo di aziende parte dallo smantellamento dei padiglioni dal 2 novembre, il post esposizione e poi i numerosi contatti con le varie aziende di tutti i Paesi del mondo incontrate a Expo.
Ogni impresa bresciana che ha contribuito a realizzare l’Albero della Vita ha una filiera di ogni genere alle spalle e i contatti possono approfondirsi. Non a caso, altri Stati hanno chiesto una collaborazione per costruire opere simili alla struttura più fotografata di Expo. L’obiettivo, dopo Expo, è far lavorare insieme le aziende nell’ambito di un sistema territoriale che possa andare avanti. Operazione complicata, ma che a Brescia ritengono necessaria. Alla costruzione dei padiglioni dell’esposizione milanese hanno partecipato circa 500 imprese bresciane, tra elettricisti, carpentieri, falegnami e altri, avendo un’immagine senza eguali. Una situazione che, come ha detto il presidente di Aib Marco Bonometti, ha portato commesse per 150 milioni di euro.

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