Caccia, aumentano condotte illegali

L'antibracconaggio in dieci giorni ha denunciato 47 persone. Colpa di polizia provinciale ridimensionata e Corpo Forestale a rischio.

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polizia provinciale caccia(red.) Da una parte la quasi scomparsa della polizia provinciale e dall’altra la situazione incerta del Corpo Forestale dello Stato in attesa di essere riformato avrebbero portato a un aumento dei cacciatori che non rispettano le regole. La nuova stagione venatoria è iniziata nella seconda metà di settembre, ma le sanzioni già comminate fanno pensare che le condotte illegali potrebbero lievitare. Il Nucleo operativo antibracconaggio ha, infatti, già denunciato 47 cacciatori di uccelli in dieci giorni. Si tratta della prima fase di “Operazione Pettirosso” con cui si verificano i comportamenti degli appassionati di caccia.
Sono soprattutto i bracconieri marginali a incidere, tanto che gli agenti parlano di numerose denunce penali inflitte per la presenza di richiami acustici o trappole. L’attività parla anche di 16 fucili sequestrati e stessa sorte per 158 archetti, 248 trappole, 80 reti, 6 richiami acustici, 115 uccelli vivi e oltre 400 morti. Tutta la provincia è coinvolta nelle pratiche illegali scoperte dagli antibracconaggio. Da Montecampione, in Valcamonica, dove un cacciatore teneva 128 uccelli protetti nel congelatore a un altro con decine di reti. Così come sul Sebino, in Valsabbia, Garda e in Valtrompia.

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