Caccia illegale, Brescia “maglia nera”

Una relazione del Wwf Lombardia in vent'anni di attività segnala come la provincia sia quella dove si uccidano di più uccelli e specie protette.

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cacciatore che spara(red.) In provincia di Brescia, sul fronte della caccia, si mettono le trappole a qualsiasi tipo di animali e uccelli, anche se sono di specie protette. A dirlo sono i dati provenienti dalle attività delle guardie volontarie del Wwf Lombardia dal 1996. Una relazione nell’ambito di un piano che l’Unione Europea sta attuando fino al 2020 contro il commercio illegale di uccelli selvatici. Gli animali uccisi e sequestrati dalle forze dell’ordine perché protetti, secondo i numeri riportati da Bresciaoggi, sono stati di 84 specie diverse. Secondo l’associazione ambientalista, l’apertura delle deroghe da parte del Pirellone non avrebbe fatto altro che accentuare il fenomeno.
In quasi vent’anni, sono state denunciate penalmente 1.152 persone, con 800 fucili sequestrati. Nel mirino sono finiti anche 25 mila archetti, quasi 1.000 reti, circa 200 bastoni di vischio, piccole tagliole e centinaia di richiami sonori. Sono stai anche sequestrati oltre 3 mila animali vivi e oltre 6 mila morti usati come richiami. Si tratta soprattutto di pettirossi, alcune aquile reali, picchi, usignoli e altri esemplari. Uccelli che hanno portato anche a staccare oltre 800 multe per 230 mila euro.

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