Beagle, “revocare affido a famiglie”

I legali dei vertici di Green Hill condannati per maltrattamento di animali ricorrono e chiedono di annullare la confisca per farsi restituire i cani.

Più informazioni su

    green hill blitz beagle(red.) Le famiglie che dal 2012 hanno in affido oltre 2 mila beagle fatti uscire dopo il sequestro di Green Hill, a Montichiari nel bresciano, sono preoccupate. Gli avvocati di Ghislaine Rondot, Renzo Graziosi e Roberto Bravi, condannati in primo grado per maltrattamenti sugli animali rispettivamente a 18 mesi e un anno, hanno presentato ricorso. C’è la richiesta di revocare la confisca dei cani disposta dal tribunale di Brescia, con tanto di documenti inviati alla Corte Costituzionale. I legali si sono scagliati contro la sentenza formulata dal giudice Roberto Gurini perché avrebbe applicato le norme in modo sbagliato, travisando fatti e prove. Il motivo per arrivare fino alla Consulta riguarda l’articolo 544 bis del codice penale, contro il cosiddetto animalicidio. In pratica, secondo gli avvocati, sarebbe contro l’articolo 3 della Costituzione sull’uguaglianza di tutti di fronte alla legge.
    Mentre la norma darebbe pene diverse in base a come vengono uccisi gli animali. Gli imputati si considerano da sempre innocenti perché, secondo loro, la struttura sarebbe stata gestita in modo regolare. I legali, a proposito della legge che punisce l’uccisione di animali, parlano di “norme orientative che, se infrante, al massimo possono portare a sanzioni amministrative”. In secondo grado chiederanno quindi l’assoluzione per i tre condannati e la restituzione dei cani. Dall’altra parte, il canile monteclarense potrebbe riaprire i battenti. Anche se è in vigore una legge contro le strutture che si occupano di sperimentazione sugli animali. Green Hill nel 2014 ha chiuso con una perdita di oltre 208 mila euro, immaginabile visto che lo stabile è chiuso da tre anni. I vertici sperano di contare in una modifica della legge per riprendere l’attività.

    Più informazioni su

    Commenti

    L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.