Beagle, attivisti piangono a processo

Tredici imputati per essere entrati nell'allevamento di Montichiari e aver fatto uscire i cani. "Volevamo solo salvarli" hanno detto in lacrime.

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    green hill blitz beagle(red.) Nella giornata di martedì 16 giugno al tribunale di Brescia si è svolta la deposizione di tredici attivisti che il 28 aprile del 2012 entrarono nell’allevamento “Green Hill” di Montichiari per far uscire i cani beagle. Gli imputati, tutti di origine toscana e laziale, hanno raccontato al giudice Angelica Nolli cosa successe quel giorno. Il blitz li portò a entrare nelle stanze del canile per prendere gli animali e portarli fuori attraverso il filo spinato in una sorta di catena umana. Alcuni accusati hanno risposto in lacrime alle domande del giudice e del pm Ambrogio Cassiani.
    “Volevamo solo salvare quei cani maltrattati e sfiniti” era la frase più ricorrente. Nel processo gli imputati devono rispondere di rapina, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, mentre l’allevamento si è costituito parte civile. Per i presunti trattamenti di vivisezione che venivano fatti nella struttura, invece, erano stati condannati due dirigenti e un veterinario. Per loro, però, gli avvocati hanno presentato ricorso in Appello. Il procedimento contro gli attivisti andrà avanti il 21 settembre.

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