Scuola declassata, “scelta sia rivista”

Lo chiedono comune e Provincia di Brescia. Morelli: "Non riconosciuta complessità del territorio". "Crediamo si tratti di errore".

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    scuola-brescia-morelli-pagani(d.s.) Anche il Comune di Brescia scende in campo a fianco della scuola bresciana per protestare contro il suo declassamento e per ricevere delucidazioni in merito ad una scelta regionale per lo meno discutibile.
    “Credo che non si possa tacere davanti ad una scelta che non riconosce la complessità del nostro territorio per quanto riguarda l’istruzione, caratterizzato da un numero di studenti secondo solo a Milano e da un’alta presenza di scolari stranieri che richiedono un maggiore investimento di risorse”, ha sottolineato Roberta Morelli, assessore alla Scuola del comune di Brescia, accompagnata da Paolo Pagani, in rappresentanza della Provincia di Brescia. La scelta che ha visto la nostra città declassata con Monza, Cremona e Mantova, in futuro potrebbe anche ad andare a incidere sulle risorse messe in campo per l’istruzione bresciana ma quello che stupisce è che, alla Leonessa, siano state preferite province con un minor numero di scuole e di studenti, ad esempio Bergamo.
    “Crediamo si tratti di un errore ma per ora non conosciamo le motivazioni: quello che speriamo è che l’anno prossimo si possa tornare indietro e ridare alla scuola bresciana il ruolo che si merita” ha proseguito la Morelli che ha ricordato come in questo momento Brescia non abbia più un proprio provveditore, ruolo sostituito da quello del reggente. “E’ una vicenda che ha dell’incredibile: Brescia che dopo le città metropolitane è la prima in Italia relegata in un ruolo secondario che non merita e ne limita le potenzialità”  stato il commento di Pagani.

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