Tav, una sola cava di prestito nel Bresciano

Ne erano previste sette per 230 ettari. I cavatori di Aib: "Un tavolo con cittadini e istituzioni su questione cave".

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cave estrattive(red.) Non verranno realizzate sette cave di prestito, nel Bresciano, per la Tav. Ne verrà realizzata una. Da 230 ettari sfruttati si è passati a 34. Lo ha annunciato la responsabile del settore estrattivo di Aib, Daniela Grandi, in una nota stampa.  Si tratta di un importante risultato portato a casa da “sistema Brescia” (cittadini, istituzioni, amministrazioni, associazioni e imprenditori), “per mitigare l’impatto ambientale del progetto Alta Velocità sulla Leonessa, ed evitare ricadute negative sul fronte economico.  Lavorando uniti”, si legge in un comunicato, “i risultati arrivano, ed esser passati dalle sette cave di prestito previste a una soltanto, e da 230 ettari a 34, è un risultato eclatante ottenuto grazie agli sforzi congiunti di tutti gli attori del territorio ed è un percorso che dobbiamo continuare”.
“Noi siamo dalla parte dei cittadini e dell’ambiente”, spigano dall’Aib, “oltre che del lavoro, e vogliamo continuare a operare nella piena convinzione che non può esistere crescita economica per il territorio senza un’adeguata tutela ambientale. Per questo, abbiamo deciso di lanciare il progetto ‘Non c’è economia senza ambiente’, che si propone di collaborare fattivamente con le forze vive del Bresciano e con le famiglie, per una migliore e più efficace gestione della questione cave. Certo è che per ottenere risultati concreti è necessaria un’adeguata programmazione e, a oggi, non è ancora definito il nuovo decennale piano cave provinciale”.
Secondo i cavatori, inoltre, “sarebbe necessario che le tasse e i contributi versati dai cavatori ai comuni, diversi milioni di euro ogni anno, vengano destinati all’ambiente e non finiscano nel ‘mare magnum’ dei costi delle amministrazioni locali.
La nuova iniziativa che verrà promossa dal settore cave di Aib prevede la creazione di un comitato di cui faccia parte – oltre a imprenditori e di pubblici amministratori – anche una rappresentanza di cittadini. “L’obiettivo è quello di condividere le scelte sul riutilizzo delle superfici una volta terminati i prelievi di inerti, coinvolgendo anche scuole e studenti, attraverso concorsi e borse di studio. Anche per questo, le modalità per partecipare all’iniziativa e ai comitati, saranno diffuse con la massima visibilità e i cittadini potranno dare la propria disponibilità anche in rete, tramite web e social”.

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