Pm10, la Regione non è fuorilegge

Polveri sottili: quest'anno il Pirellone non rischia alcuna procedura di infrazione per il mancato rispetto dei giorni di esuberi delle soglie.

(red.) “Regione Lombardia quest’anno non rientra nella procedura di infrazione della Commissione Ue in tema di PM10. Questa è un’ottima notizia, perchè la stessa Commissione ha ritenuto molto positiva l’avvenuta adozione del Pria (misure regionali per la qualità dell’aria) e del Bacino padano. Siamo sulla strada giusta, ben sapendo che c’è ancora molto da fare”. Così, a meno di 24 ore dal via ai divieti antismog che ogni anno, a partire dal 15 ottobre, vengono applicati ai veicoli più inquinanti (circa 600.000 vetture sul territorio regionale), l’assessore lombardo all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi ha commentato la decisione dell’Europa di non sanzionare Regione Lombardia.
 QUALITA’ DELL’ARIA. “L’anno scorso”, ha ricordato Terzi, per la qualità dell’aria che respiriamo, Regione Lombardia ha approvato appunto il Pria, un importante strumento di pianificazione e programmazione, che definisce gli obiettivi e contiene misure di riduzione delle emissioni in atmosfera rispetto ai valori limite degli inquinanti”. Il Pria ha quindi spiegato la titolare regionale dell’Ambiente, “prevede investimenti complessivi di oltre 2 miliardi di euro per l’attuazione di 91 misure sulla mobilità e il trasporto su strada, come l’abolizione del bollo auto per tre anni (10 milioni di euro l’anno) su mezzi a bassissimo impatto ambientale, lo sviluppo di un sistema di trasporti integrato, incentivazione dell’energia rinnovabile, attività agricole e forestali, con l’obiettivo di abbattere le emissioni fino al 41% per le polveri sottili (PM 10, PM 2,5) e fino al 49% per gli ossidi di azoto entro il 2020”.
TEMPISTICHE DIVERSE. “Queste misure – ha specificato l’assessore Terzi – hanno diversi tempi di attuazione: 66 attivabili nel breve periodo, intervenendo, sui trasporti su strada e sulla mobilità, sorgenti stazionarie, uso razionale dell’energia e attività agricole; 25 misure attuabili nel medio e lungo periodo”. “A tale proposito – ha aggiunto – ci riferiamo alla parte di azioni realizzabili nel prossimo triennio, tutto ciò stimolando e dando nuove opportunità al sistema economico, incentivando la cosiddetta ‘green economy’, l’edilizia a impatto zero, la filiera bosco-legno, la mobilità sostenibile, il teleriscaldamento o il recupero energetico nei processi produttivi”.
DIRETTIVA UE. “Le Regioni, come le Province autonome, nel tempo, – ha precisato ancora l’assessore – hanno predisposto i loro piani per un rientro nei limiti stabiliti dalla direttiva Ue in materia. Nella consapevolezza che il problema dell’inquinamento non è confinabile all’interno di un singolo territorio, ma che abbraccia una scala più ampia, è stato istituito un Tavolo di coordinamento per la qualità dell’aria”.

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