Depurazione fantasma, rimborsi solo a metà

(red.) Evidententemente non fanno gola. Stiamo parlando dei rimborsi per la cosiddetta “depurazione fantasma”per la quale, una sentenza della Corte Costituzionale (335 del 2008) prevede che vengano risarciti i cittadini che, anticipando il contributo, poi non hanno visto effettuare realmente il servizio.
C’era tempo fino al 1° ottobre per chiedere di vedersi ritornare in tasca (parte) delle somme versate, eppure pochi utentio, nel bresciano, lo hanno fatto.
Solo la metà dei 41 mila bresciani aventi diritto al rimborso si sono attivati scaricando, compilando e inviando la apposita modulistica agli enti di gestione o ai Comuni titolari del servizio idrico.
Sono i dati “ufficiosi” dell’Authority dell’acqua.
Ad A2A sono arrivate circa 8 mila domande,  7mila alla Asvt Valtrompia,mille circa a AoB2, altrettante a Garda Uno, il resto ai municipi della Valcamonica che gestivanoil servizio idrico integrato. Da restituire una somma stimata in 6milioni di euro, la metà della quale, dunque, verrà “sontata” nella prossima bolletta dell’acqua per chi ha chiesto i rimborsi.
E i restanti 3 milioni? Verranno invece stornati ai gestori e ai comuni per realizzare i depuratori mancanti. Non tutti gli aventi diritto nel bresciano hanno chiesto di essere risarciti pe ril servizio “fantasma”, colpa forse, anche, di una comunicazione non capillare, rispetto alla quale federconsumatori ha deciso di intraprendere alcune azioni per la proproga dei rimborsi.