Fondra: «Bonifica Caffaro è specificità nazionale»

L'assessore comunale all'Ambiente replica alle accuse di voler declassare il sito inquinato e rimarca i risultati ottenuti nell'ultimo anno.

(red.) L’assessore all’Ambiente del Comune di Brescia, Gianluigi Fondra, torna sulla questione Caffaro e del mancato arrivo da parte del governo di nuovi fondi per proseguire con la bonifica. Lo fa con un articolo pubblicato sul proprio blog in cui risponde al giornalista bresciano Pietro Gorlani,  il quale aveva sollevato un interrogativo sulla presunta mancanza di unità d’intenti, da parte dei politici di casa nostra, nella presentazione “sparsa” di interrogazioni al ministro dell’Ambiente.
Fondra precisa che «i 2,2 miliardi complessivi del bilancio statale sono ampiamente insufficienti per bonificare tutti i 57 siti italiani. Non a caso 19 di essi sono stati declassati a Siti di interesse Regionale (Sir)».
«Non certo quello di Brescia- puntualizza l’assessore in Loggia- che resta uno dei più urgenti da bonificare proprio perché la zolla sottostante il sedime industriale è “messa in sicurezza” da una barriera idraulica che mantiene costantemente “abbassata” la falda acquifera a una profondità di circa 30 metri».
«Chi polemizza con il Partito Democratico perché si starebbe ragionando su un riesame dei confini del Sin vecchi di 10 anni, dimostra di non conoscere com’è amministrativamente strutturato palesando un’evidente non conoscenza di cosa significa bonificarlo entro un’intrinseca complessità delle procedure… a prescindere da quanti fondi sono disponibili» rimarca Fondra. L’assessore all’Ambiente evidenzia i risultati conseguiti in un anno di amministrazione della Giunta targata Emilio Del Bono, risultati che hanno «portato al dissequestro dei parchi nella zona di ordinanza sindacale; avviato le bonifiche in tutte le aree di verde pubblico dell’area inquinata; iniziato la bonifica del giardino della Deledda Calvino, in queste ore finalmente operativa; conclusa la gara per la caratterizzazione del campo di atletica Calvesi; reso operativo il ricolmamento del giardino scolastico di via Passo Gavia dopo quattro anni di rinvii; ripreso i lavori del giardino di via Nullo dopo anni di sospensioni e interventi giudiziari; attivato un tavolo fra enti e associazioni degli agricoltori di recente evoluto da comunale a regionale per la coltivazione controllata delle aree agricole servite dalle rogge irrigue contaminate; stanziato investimenti aggiuntivi pari a 2/3 su quanto finanziato dallo Stato».
«Si poteva fare di più?» domada Fonda. «Economicamente, no. Il nostro bilancio comunale del 2014 non lo consentiva, certamente nei prossimi anni continueremo determinati su questa strada».
«Sin dall’insediamento- continua l’assessore bresciano- la Giunta ha fatto la proposta al Ministro dell’Ambiente di istituire un Commissario Straordinario, non per accelerare banalmente i tempi, ma per mettere ordine al più strano e singolare dei Sin. Infatti, il perimetro dei suoli in superficie non corrisponde al ben più vasto perimetro del sottosuolo acquifero e a questo si aggiungono i 45 chilometri di rogge, ma non i terreni irrigati. Cinque di questi chilometri sono di competenza di Sogesid, società partecipata dal Ministero dell’Ambiente e con la quale la collaborazione è al massimo per accelerare i tempi».
«La nuova indagine di Arpa- aggiunge Fondra- spintasi oltre i nostri confini comunali, porterà a un allargamento delle aree da trattare in parte dei comuni di Flero, Castelmella, Capriano. Una “regionalizzazione” di fatto che non ha lasciato insensibile l’Assessore regionale Claudia Terzi, tant’è che ha condiviso la mia proposta di un maggiore protagonismo del Pirellone. Ne è prova il recente finanziamento delle analisi di Asl sui raccolti seminati in deroga per la coltivazione di tre tipi di granella».
«Non ho mai pensato. attacca Fondra- a un declassamento da Sin a Sir. Chi strumentalmente racconta bugie su quanto stiamo facendo, lavora inconsapevolmente a uno status quo che non porta alcun passo avanti delle bonifiche».
E sulla presunta mancata condivisione di intenti da parte dei parlamentari e senatori bresciani, secondo l’assessore in Loggia «una sesta interrogazione parlamentare non porterà a ridistribuire meglio le risorse nel bilancio dello Stato. Servono scelte politiche condivise e unitarie da parte di tutte le forze politiche per stanziare ben altre risorse sul capitolo delle criticità ambientali. Scandalosa non è la suddivisione dei fondi ripartiti nei singoli Sin. Ciò che si deve gridare con forza e che quei soldi sono troppo pochi per il bilancio di una Nazione in cui c’è tantissimo da bonificare, a costi elevati e con sempre più ristrette disponibilità di stoccare terre contaminate in sicurezza».
«Quel che non va- sottolinea Fondra- è il ritardo con cui non sostiene la ricerca scientifica per soluzioni tecniche alternative allo scavo e al conferimento in discarica di un’enorme zolla di terra zuppa di Pcbe di altri inquinanti».
«Il centro del problema è tutto lì: nel sottosuolo fra via Milano, via Morosini e la falda sottostante. Questa è l’emergenza primaria. Questo fa del sito Caffaro una specificità nazionale».
«La bonifica Caffaro- prosegue Fondra nel suo intervento- non può che essere un insieme d’interventi di risanamento in più direzioni e con il contributo concorde di più soggetti istituzionali, politici e sociali. Di certo la nostra Giunta non lascerà nulla d’intentato, compreso avviare una causa risarcitoria nei confronti di chi ha condotto al fallimento dell’originaria società Caffaro. Atto dovuto forse, ma non scontato nel recente passato».
«A settembre- conclude l’assessore all’Ambiente– riprenderò il confronto con il Ministero per conferire l’incarico al Commissario Straordinario, ma soprattutto andrò a condividere le sue funzioni, non escludendo di affidargli anche il compito di valutare una migliore definizione dei perimetri di suolo, sottosuolo, rogge e aree agricole. Il tutto stabilendo contestualmente le priorità d’intervento in un Sito d’Interesse Nazionale che nel suo epicentro dovrà continuare a essere finanziato con risorse statali».
In ultimo, Gianluigi Fondra “archivia” «l’accusa di “intortare” i cittadini bresciani attraverso una mia presunta “volontà di declassamento” del SIN Caffaro come una bufala agostana dovuta a preconcetti – quelli si – a cinque stelle».

 

 

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