Stamina, Nas sequestrano materiali e cellule

Provvedimento del gip di Torino, su richiesta del pm Raffaele Guariniello, finalizzato a impedire la prosecuzione di «attività delittuose».

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(red.) I carabinieri del Nas di Torino hanno sequestrato attrezzature e cellule staminali usate per agli Spedali Civili di Brescia per le infusioni con il metodo Stamina.
Il sequestro preventivo è stato disposto dal gip di Torino, su richiesta del pm Raffaele Guariniello ed è finalizzato a impedire la prosecuzione di «attività delittuose». Nell’ambito dell’inchiesta il pm Guariniello ha chiesto il rinvio a giudizio per il fondatore, Davide Vannoni, e altri 12 indagati con le accuse di associazione a delinquere e truffa.
Il sequestro arriva all’indomani dell’infusione effettuata su Celeste, la bimba di 4 anni affetta da Sma1, proprio da Marino Andolina, vice presidente di Stamina Foundation. Martedì 26 agosto Andolina avrebbe dovuto effettuare l’infusione per Noemi Sciarretta, la bimba che ha avuto accesso alla cura per decisione del tribunale dell’Aquila, ma la pratica è stata sospesa.
Sono 172 i giudici che, in Italia, hanno detto “no” alle richieste di sottoporre i pazienti alla metodica Stamina di Davide Vannoni. E’ quanto si sottolinea nelle carte del procedimento che, per ordine del gip Francesca Christillin, del tribunale di Torino, ha portato – su richiesta del pm Raffaele Guariniello – al blocco della sperimentazione agli Spedali Civili di Brescia.
I giudici che si sono pronunciati a favore del trattamento sono 164. Nelle carte del sequestro, però, si sottolinea che i loro provvedimenti, «al di là del rispetto che gli è dovuto», hanno «finalità autonome e distinte» e non intervengono sulla «legittimità o non legittimità delle attività delittuose» ma su altri aspetti.
«Mai visto un conflitto così tra poteri dello stato». E’ il commento, su Twitter, del presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, dopo il sequestro.
Di tutt’altra opinione Silvio Viale dei Radicali. «Bene. Finalmente un atto concreto di sequestro, che permetterà anche nuove analisi sull’intruglio di Vannoni» è il suo commento.
«Il punto – aggiunge Viale – non è quello di assecondare le ‘speranze’ dei malati e dei parenti, vere o false che possano dimostrarsi in futuro, ma evitare che continui una vera e propria truffa verso il SSN. Abbiamo l’obbligo di curare e tutelare i malati, non di coltivare speranze senza alcun fondamento scientifico. Il mondo è pieno di persone che, in buona o malafede, ha proposto e continua a dispensare soluzioni facili per i tumori e quant’altro malattie. Dall’aceto di Riva al siero di Bonifacio, dal metodo Di Bella fino a Stamina, passando per tutti gli intrugli e le benedizioni di indumenti di cui si hanno conoscenza e memoria, potrei anche accettare l’idea di una fregatura nell’ambito di un contratto privato tra il proponente e la persona, ma non la truffa e la menzogna validati dallo Stato e dal Ssn Ecco perché saluto con entusiasmo il sequestro dei Nas, perché si faccia chiarezza fino in fondo».

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