Imprenditrice scomparsa: fuga volontaria?

L'auto della 64enne è stata ritrovata parcheggiata a Bolzano. La donna avrebbe portato con sè il passaporto. Nel passato problemi fiscali.

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(red.) E’ un vero e proprio giallo la sparizione dell’imprenditrice 64enne bresciana Maria Rosa Prandelli, che gestisce, insieme con alcuni familiari, Grand Hotel Carezza di Nova Levante (Bolzano).
La donna si sarebbe allontanata a bordo della sua auto, una Nissan Micra, il 9 luglio. All’inizio si è pensato che la donna che, da 20 anni gestisce l’albergo e che è molto nota in Val Ega, fosse andata a trovare gli zii materni Franco e Carlo Carpella, i cugini ed i nipoti, che risiedono a Flero.
Ma successivamente il fratello e la cognata hanno sporto denuncia di scomparsa. Maria Rosa avrebbe portato con sè il passaporto, il che fa pensare ad un allontanamento volontario, le cui ragioni però sono ancora tutte da indagare.
Prandelli, fino allo scorso anno, risiedeva nel suo villaggio turistico a Isola di Capo Rizzuto, in Calabria dove era poi stata vittima di un’aggresisone, il 9 gennaio 2013, messa in atto da un commando di persone incappucciate e armate di bastoni.
Nei giorni scorsi la sua Nissan Micra è stata ritrovata, regolarmente chiusa e parcheggiata a Bolzano, mentre i telefoni cellulari della donna erano stati lasciati in albergo. segno che forse la 64enne non voleva essere contattata.
Il marito 93enne, Francesco Sollazzo è ricoverato in ospedale in gravi condizioni di salute, senza avere nel frattempo avuto contatti con la moglie.
Martedì gli inquirenti hanno fatto punto della situazione nell’ufficio del procuratore del tribunale di Bolzano, Guido Rispoli.
Una fuga legata a problemi giudiziari ed economici? E’ quello che stanno cercando di appurare gli investigatori. Nel maggio 2013, la Guardia di Finanza di Crotone aveva aperto nei confronti dell’imprenditrice un’indagine per l’ipotesi di evasione fiscale da parte di una società di capitali a lei riconducibile, in riferimento agli anni d’imposta fra il 2008 ed il 2012, per un imponibile di otto milioni di euro.
A febbraio del 2014, invece, il Tribunale delle imprese di Catanzaro ha revocato Prandelli dal ruolo di amministratrice della Srl Capopiccolo Club Residence, gestore del villaggio vacanze a Isola di Capo Rizzuto, su richiesta degli altri soci. Era stato disposto anche il sequestro delle quote societarie intestate all’imprenditrice di Roccafranca.
Non solo: un’altra società riconducibile alla Prandelli, la Capopiccolo Sole Srl, risultava debitrice nei confronti del Consorzio Villaggio Capopiccolo di ingenti somme di denaro ed ha emesso diversi decreti ingiuntivi con ipoteca sui beni immobili di pertinenza.
Ma ad inquietare di più è un episodio avvenuto nel 2011 quando la donna era stata coinvolta nel maxi processo “Scacco matto” contro 37 presunti appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese. La sua posizione si era chiusa con un patteggiamento a un anno e quattro mesi per favoreggiamento della latitanza di Salvatore Iulis,indagato nell’ambito del procedimento.

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